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Sono circa le 17.30 quando, ai piani superiori del palazzo della Provincia di Imperia si riuniscono i sindaci dei comuni coinvolti nel progetto del parco eolico denominato “Impianto eolico Monte Chiappa” e il presidente Claudio Scajola.

Depositato in Regione Liguria lo scorso mese di gennaio dalla società Tozzi Green, il progetto del parco eolico prevede la costruzione di sette aerogeneratori con una potenza complessiva di 29,4 MW a fronte di un investimento di oltre 47 milioni di euro, che saranno posizionati sul crinale di una dorsale che, dal Pizzo D’Evigno, scende verso il mare attraverso varie vallate.

Dopo circa un’ora di riunione, i rappresentanti dei comuni lasciano il palazzo, apparendo moderatamente soddisfatti.

“La Provincia ci ha fatto sapere – sottolinea il sindaco di Andora Mauro Demichelis – che metterà la testa sul progetto in modo da capire esattamente queste persone cosa vogliono e perché di questo progetto non è stato informato nessuno. Non siamo contrari ad energia alternativa, ma siamo contrari a questo modo di proporre il progetto. Noi non ne sapevamo nulla e quindi non potevamo certamente esserne favorevoli”.

“Il presidente – dichiara il sindaco di San Bartolomeo al Mare Filippo Scola – ci ha accolto e ha capito le nostre perplessità. Chiederemo, dopo questa seduta, un ulteriore incontro alla Tozzi, in modo tale da avere un quadro più completo di quelle che per noi sono delle grosse criticità. E cercheremo di capire entrando nel merito quali sono i vantaggi di un impianto che appare piuttosto impattante. Al momento, per quello che abbiamo visto facciamo fatica ad avere un cambiamento che ci possa far pensare a valutazioni diverse dalle attuali, ma è giusto che questo ragionamento venga condiviso da tutti. Se ci saranno cose che ci sono sfuggite le verificheremo nel nostro prossimo incontro, che sarà presumibilmente la prossima settimana”.

Dopo alcuni minuti, anche il presidente Scajola esce dall’aula e, parlando con la stampa, annuncia che la prossima riunione, a cui parteciperanno anche i rappresentanti della società Tozzi, sarà convocata nel pomeriggio di mercoledì 12 febbraio.

“Siamo desiderosi di capire – commenta Scajola – in cosa consista questa proposta e di capire se è compatibile o meno con il territorio, partendo da un presupposto: in Italia paghiamo 1/3 dell’energia in più rispetto alla Francia. Abbiamo difficoltà per le imprese e per le famiglie nel pagare le bollette. L’energia va prodotta. Se ognuno dice ‘no’ ad ogni forma di produzione di energia quando viene proposta significa che accettiamo di pagarla cara. Da qui si cerca di trovare la soluzione affinché le varie proposte, l’idrico, il fotovoltaico, l’eolico, i piccoli bacini, il nucleare, devono in ogni caso essere compatibili con il territorio. Sono contrario a dire di no a prescindere. Si studia e si approfondisce. Quelle fatte nelle alture del savonese ad esempio danno una buona energia e non creano disagi. Bisogna valutare se è un progetto frettoloso o se può avere un potenziale positivo”.

Nel video servizio a inizio articolo le interviste complete a Scajola e Scola.