Riceviamo e pubblichiamo di seguito la nota stampa del segretario generale della Cgil Imperia, Tiziano Tomatis.
“Ormai nessun limite alla decenza, con estrema serenità di chi avrebbe il dovere di amministrare soldi pubblici, utilizzandoli per scopi collettivi, sociali e per il benessere generale di tutti, si dilettano invece a scelte che nulla hanno a che vedere con il bene comune ma molto probabilmente verso interessi del tutto diversi e individuali noncuranti dell’ambiente e della collettività.
Ci ritroviamo nella condizione di accettare senza possibilità di confronto il progetto delle Pale eoliche (aerogeneratori) che avrà un impatto devastante sull’entroterra imperiese e parte della Valle Argentina.
Non siamo certo contro la produzione di energia alternativa ma non siamo comunque disposti a pagarne un prezzo così alto senza avere avuto le informative chiare e dettagliate e la possibilità di vagliare tutte le condizioni che ciò comporterà oltre alle adeguate verifiche sulla effettiva produzione di energia, considerando che questa non è assolutamente perhè caratterizzata dalla costanza e dalla forza dei venti.
Il Progetto è stato reso noto solo nei giorni scorsi chiedendo ai Comuni dei territori coinvolti di formulare eventuali osservazioni entro il 29 agosto. Chiaro intento di evitare qualsiasi confronto con la popolazione.
La mancanza di trasparenza è ancora più evidente se ci si domanda come mai la richiesta di confronto è stata “inviata” soltanto pochi giorni fa quando tutta la documentazione con le valutazioni era già disponibile a giugno 2023.
Ma, un ulteriore sospetto di qualcosa di strano e poco chiaro proviene dalla società che ha presentato il progetto. Questi le informazioni estrapolate dalla visura camerale di Brescia, sede legale della società:
– Denominazione: 18PIUENERGIA SrL
– Capitale sociale nel 2024: 10.000 euro
– Dipendenti: Nessuno
– Utile 2022: meno 3.594 euro
Inoltre da una lettura dei documenti di valutazione si leggono informazioni preoccupanti:
gli Aerogeneratori (Pale eoliche) sono di grandi dimensioni rispetto al territorio che dovrà ospitarle, tant’è che già nelle stesse valutazioni è menzionato che l’aspetto paesaggistico sarà decisamente penalizzato visto che tale opera prevede la modifica dell’orizzonte di tutte le aree interessate.
Le dimensioni della base (in cemento) sarà come mezzo campo da calcio (circa 4.000 mq) per arrivare ad una altezza complessiva che supera i 200 metri. Tra l’altro sempre nelle relazioni si legge; pericolo reale di frane e crollo di massi evidenziando che l’opera dovrà essere preceduta da una serie di interventi sulla situazione idrica montana.
Le zone boschive subiranno un disboscamento e non ci sarà più possibilità di utilizzare i territori per i pascoli.
Infine per concludere questo grido di allarme è anche previsto, sempre da progetto, l’adeguamento viario delle strade di accesso al sito in particolare dalla frazione San Bartolomeo di Pieve di Teco fino al Parco (15 Km) oltre alla strada di accesso prevista a Costarainera che dovrà avere almeno 10 metri di larghezza.
Il paradosso è che ad oggi nessun intervento è stato fatto per mettere in sicurezza le strade provinciali che collegano i Paesi dell’entroterra.
L’energia alternativa è il futuro e noi ne siamo convinti, ed è per questo motivo che è doverosa molta attenzione a non tralasciare nulla altrimenti si rischierebbe di distruggere e impoverire anziché migliorare la natura e la vita di tutti.
Si auspica e si richiede fortemente che si possa fermare questa decisione riprendendo una discussione con tutti i territori coinvolti, le associazioni dei cittadini e sindacali che saranno a vario titolo coinvolti nel progetto per studiarlo e ridefinirlo nei minimi dettagli nel rispetto dell’ambiente e della popolazione autoctona, vista l’importanza del progetto di energia alternativa e del relativo impatto ambientale su tutto il nostro entroterra”.