video
play-rounded-outline
02:10

Questa mattina presso il Comune di Taggia si è tenuta la riunione della seconda commissione consiliare avente come focus centrale il nuovo ospedale del Ponente ligure. Alla riunione presente anche l’ingegnere Riccardo Rebagliati, direttore dell’area tecnica ASL 1 e responsabile unico del procedimento. Il vertice ha discusso dell’adozione alla variante urbanistica e al PTCP, dell’approvazione del rapporto ambientale ed avvio della procedura di VAS, dell’adozione variante al piano di zonizzazione acustica e apposizione del vincolo preordinato all’esproprio.

Le parole di Chiara Cerri

“Oggi è stata illustrata la pratica dal punto di vista tecnico quindi si è parlato di cosa andremo a votare nel prossimo consiglio comunale che sarà un consiglio monotematico proprio per dare risalto all’importanza della questione. La porteremo a conoscenza del pubblico e vedremo anche tutte le varie opinioni che emergeranno; si parlerà in primis della zona, a nord del sedime ferroviario, e poi tutti gli aspetti connessi di quella che sarà poi la base del progetto, punto di partenza per fare poi il famoso bando per l’assegnazione dei lavori. Ringrazio tutti gli uffici, l’ASL e la collaborazione di Regione Liguria”, ha dichiarato a fine riunione la capogruppo e consigliere comunale di maggioranza Chiara Cerri.

Il nuovo ospedale del Ponente Ligure

L’obiettivo dell’Asl1 e del suo direttore generale, Luca Filippo Maria Stucchi, della Regione Liguria e del Comune di Taggia è dotare il Ponente ligure, la provincia di Imperia, i suoi 66 comuni, l’intera popolazione di residenti di circa 210mila abitanti, le migliaia di turisti che ogni anno la scelgono per le vacanze di un moderno ed efficiente ospedale pubblico con 618 posti letto ed il triplo dei medici necessari già oggi. 

Una rivoluzione che garantisce a tutti le necessarie cure, pronti interventi, professionalità, tecnologie, assistenza, spazi: medicina generale, cardiologia, ortopedia, ostetricia, malattie infettive, psichiatria, riabilitazione funzionale, urologia, day hospital, sale operatorie, diagnostica per immagini, piastra dei servizi, laboratori di analisi, ambulatori, parcheggi, zone verdi, viabilità ed altro ancora. Tutto il necessario, compresa un’elisuperficie, per consentire con l’elicottero pronti interventi nell’entroterra, in zone e situazioni difficili da raggiungere.

Il momento è favorevole per realizzare l’importante, fondamentale e necessaria infrastruttura che, secondo previsioni, costerà 400-450 milioni di euro. L’Inail da tempo ne ha già stanziati 314. Recentemente li avrebbe aumentati a 372 milioni di euro.

I passi da svolgere erano stati elencati dal primo cittadino Mario Conio ai nostri microfoni: 1) Studio di fattibilità, scegliere insieme a Regione e Asl1 se costruire l’Ospedale uniblocco o quello con edifici separati; 2) adottare la variante urbanistica (che la Regione dovrà poi approvare); 3) procedere all’esproprio delle superfici e dei terreni necessari per realizzare la modernissima ‘Cittadella della salute’. 300 circa sarebbero i proprietari interessati dagli espropri; 4) indire poi la gara europea per l’appalto-lavori.

L’intervista a Chiara Cerri nel video-servizio a inizio articolo.