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“A oggi ci troviamo con un ospedale pressoché vuoto, senza alcuna chiarezza su quello che sarà il futuro, su quello che sarà il punto di primo intervento e ormai diamo per scontato che non ci sarà il pronto soccorso. Il comprensorio intemelio non si merita questo trattamento”. Queste le parole del consigliere regionale Enrico Ioculano in merito alla nebulosa situazione del Saint Charles di Bordighera.

Due le interrogazioni recentemente portate nel consesso regionale dallo stesso Ioculano per comprendere, in sostanza, che ne sarà del polo sanitario con l’ingresso dei privati?

“Abbiamo chiesto se torneranno a Bordighera le attività e i reparti presenti prima del covid – esordisce il consigliere. Poi abbiamo chiesto se è vero che il punto di primo intervento chiuderà nelle ore notturne, senza avere risposta, e infine abbiamo chiesto chiarimenti sui privati e su che cosa porteranno, in particolare relativamente al pronto soccorso“.

Pare infatti quantomeno in dubbio la presenza o meno di quest’ultimo, tema sul quale ha recentemente risposto il presidente regionale e assessore alla Sanità Giovanni Toti: “Il presidente ha detto che ci sarà un punto di primo intervento – dichiara Ioculano. Questa sarebbe una cosa molto diversa perché avere un pronto soccorso presume la presenza costante di una serie di reparti: medicina, chirurgia, cardiologia e così via. Sono sei anni che ci dicono che ci sarà il pronto soccorso, oggi crediamo sia stata solo una promessa e i nodi stanno venendo al pettine. Non è dato sapersi poi quali saranno le attività che porteranno i privati e quando verranno e la scusa è quella di ‘affinare il contratto’”.

Di queste ore una serie di audizioni chieste dallo stesso consigliere: “Sì, le ho richieste subito dopo aver avuto le ultime a fine luglio – dice. Non si possono fare delle previsioni quando c’è ancora di mezzo la pandemia, ma assegnare al privato la gestione di una struttura sanitaria non è una cosa banale. Serve un piano economico finanziario, ci deve essere del personale e conoscere quali saranno i servizi. Non ci possono dire che nel giro di trenta giorni il privato prenderà in carico la gestione, a oggi devono già sapere cosa ci metterà dentro. Vogliamo un chiarimento dal presidente e mi auguro ci siano anche i privati. Nutro forti dubbi che le promesse vengano mantenute, credo si stia tirando la vicenda per le lunghe per aspettare eventuali modifiche del piano sanitario regionale da utilizzare come scuse”.