“La celerità pachidermica sin qui dimostrata dalla Giunta di centrodestra sull’ospedale di Taggia pone dei forti interrogativi sulla sanità del Ponente ligure, a partire da come verrà strutturata l’offerta sanitaria nel periodo transitorio, fatta di carenza di personale, mancanza di servizi e un uso spropositato delle cooperative. Sono passati 10 anni dal primo annuncio di inaugurazione e oggi invece di chiedere scusa ai cittadini per il tempo perso e vergognarsi delle tante prime pietre posate, rimaste tali, la giunta fa una comunicazione trionfalistica di un’inaugurazione nel 2033, ma il progetto è ancora fermo a una delibera preliminare. In pratica è stato affidato l’incarico dei servizi relativi all’architettura e l’ingegneria per il supporto al responsabile del procedimento nella redazione del documento di fattibilità delle alternative progettuali della futura struttura. Nel frattempo i costi sono passati da 225 milioni di giugno 2019 ai 371 milioni attuali: chi mette la differenza?”, si domandano il segretario del PD Liguria Davide Natale, il consigliere regionale del PD Enrico Ioculano e il segretario provinciale PD di Imperia Cristian Quesada.
“Toti è in ritardo di 10 anni, nel 2019 dichiarò che sarebbero bastati tre anni per realizzare l’ospedale, invece siamo ancora fermi al nulla. E oggi assistiamo all’ennesima mossa propagandistica che si smonta in pochi minuti riavvolgendo il nastro degli annunci. Queste promesse più che di Toti sembrano quelle di Totó quando cercava di vendere la Fontana di Trevi”, concludono Natale, Ioculano e Quesada.