A seguito della notizia che cita, tramite i numeri di Agenas, l’ospedale di Sanremo come uno degli otto peggiori d’Italia, Asl1 specifica quanto segue:
“È bene evidenziare che la nostra Asl1 è un unico presidio ma opera su ben tre stabilimenti ospedalieri (Sanremo, Imperia e Bordighera), purtroppo l’ospedale unico del ponente non è ancora presente. Si tratta pertanto di un modello di “ospedale diffuso” nel quale le prestazioni sono eseguite dalle stesse equipe mediche. Andando nello specifico, analizzando le specialità menzionate nell’articolo, per quanto concerne l’angioplastica post infarto, il dato utilizzato per il report non tiene conto degli effettivi tempi di sala, evidenziando quindi un problema di lettura del dato stesso, oltre all’utilizzo di un software obsoleto. Proprio all’ospedale di Sanremo c’è una media di tre operazioni di angioplastica al giorno, nel 2022 nella classifica regionale relativa agli interventi, il reparto sanremese si piazza al secondo posto dietro all’ospedale San Martino di Genova, con 663 interventi contro i 689 dei colleghi genovesi.
Il dato relativo alla nefrologia deve essere riferito al reparto di nefrologia (stabilimento ospedaliero di Imperia) che è ampiamente sotto la media nazionale. Il dato evidenziato da Agenas sull’ospedale di Sanremo riguarda pazienti cosiddetti “grandi anziani” affetti da multipatologie di cui l’insufficienza renale cronica è una delle concause di morte.
È stata citata la scarsa interventistica sul tumore alla mammella: ebbene, nel 2022 sono state 161 le prestazioni svolte dalla senologia di Sanremo, che ricordiamo opera su più stabilimenti ospedalieri, mentre al 30 ottobre 2023 le prestazioni sono 138, con il raggiungimento del target previsto in entrambi i casi. Ma va sottolineato che solo a partire da giugno 2022 l’ospedale di Sanremo – oggetto del report – ha terminato la sua attività di hub principale e provinciale per il Covid.
Infine per quanto concerne gli interventi del femore, confermiamo di avere avuto alcune criticità, anche se nel 2023 si sta cercando di invertire la rotta: da qualche mese ha preso servizio un nuovo primario e ad oggi la percentuale di interventi nei primi otto mesi del 2023 ha avuto un incremento del 35% circa.
Come azienda sanitaria ci sentivamo in dovere di puntualizzare questi aspetti e rendere edotta la cittadinanza delle reali condizioni della nostra sanità”.