Dalla piazza di Bordighera Alta partiamo assieme per percorrere il Sentiero del Beodo, famoso percorso che risale la valle del Sasso: passando tra muretti in pietra ci allontaniamo dall’abitato, immergendoci nel tripudio di scorci che da sempre hanno ispirato tanti artisti. Il palmeto ci circonda, il più a nord del mondo a produrre datteri, purtroppo vessato dal punteruolo rosso. Attorno a noi segni della famosa ospitalità ligure e tanti gatti che fanno da guardiani al percorso: a piedi si ripercorre tutta la lunghezza dell’antico beodo che portava l’acqua in paese, ora interrato, in una bella passeggiata in piano piena di dettagli e sorprese in agguato ad ogni angolo. La giornata è grigia ma i colori della primavera animano il cammino fino a condurci in prossimità del rio Sasso, dove un ponte arcuato fa bella mostra di sé.
Si supera la fattoria coi suoi abitanti e, oltrepassando un ponte in cemento, imbocchiamo il sentiero che si addentra nel canneto: da qui si svela la vera grande bellezza del percorso. Sempre seguendo il rio, oggi rigoglioso grazie alle piogge abbondanti, ci si avventura infatti in un mondo incantato tra rocce, muretti e ruderi di un tempo lontano, celati dalla fitta e gelosa vegetazione. Ogni passo è una scoperta ammantata da sensazioni lontane, sembra di trovarsi tra le pagine degli scritti di R. Kipling in una giungla perduta.
Cascate vivaci ispirano ancora come al tempo ispirarono i grandi impressionisti che raccontarono Bordighera nelle loro tele, mulini abbandonati si affacciano sul cammino. Un tripudio di bellezza celata nella piccola valle. Alla fine, non dopo aver quasi strisciato per avanzare, si riemerge poco sotto l’abitato di Sasso. Da qui ammiriamo dall’alto la valle percorsa ora scaldata dal sole, e siamo pronti per ridiscendere fino a Bordighera.