“Sulla diga di Glori è stata messa una pietra tombale” esordisce così Matteo Orengo, sindaco di Badalucco, che nel consiglio comunale odierno (in programma alle ore 20) darà comunicazione alla cittadinanza sugli ultimi sviluppi riguardanti una eventuale progettazione dell’infrastruttura.
“Allo stato attuale può dirsi un discorso chiuso. Per noi era fondamentale che ci fosse un’ unione di intenti con tutti i soggetti locali e le parole del Presidente della Provincia sono state chiare, non piacendogli il progetto. Preferendo anzi più bacini sul territorio” prosegue Orengo “Tutto il resto comunque verrà valutato con serenità nelle sedi opportune ma chiediamo di coinvolgere sindaci locali ed amministrazioni nei tavoli di confronto.”
“Per me la battaglia principale era mettere una pietra tombale sulla diga e non vedo altro all’orizzonte. Quindi l’obiettivo può dirsi centrato: le proteste dei cittadini sono state importanti e l’ amministrazione ha speso parecchio” spiega il primo cittadino badalucchese che però sottolinea che, stando alla documentazione in suo possesso, il Ministero delle Infrastrutture avrebbe respinto la richiesta dei 600.000 €uro, avanzato dall’Autorità di Bacino Distrettuale dell’ Appennino Settentrionale. In particolare nelle missiva proveniente dal Ministero la risposta appare netta “… non valutando opportuno (…) né la richiesta di erogazione di risorse aggiuntive o di rimodulazione degli importi relativi ai progetti ammessi a finanziamenti”. Mentre si evinceva che erano stati prorogati i termini per la presentazione del bando (nel quale era stato inoltre richiesto un aumento fino a 2.400.000 €uro).
I residenti ed i comitati della Valle Argentina possono dunque esultare: lo spettro della diga – che aveva creato parecchio allarme – sembra dunque dissolversi. La battaglia, che prosegue da oltre 60 anni, si era rinfocolata nell’ultimo periodo, tanto che l’amministrazione aveva raccolto le istanze dei protestanti (sullo studio di fattibilità della diga) presentando ricorso al TAR. Gli amministratori dovranno presto sedersi ad un tavolo e studiare la soluzione ideale per non lasciarsi sfuggire altre stagioni delle piogge.