In Provincia di Imperia si avvicina il periodo della battitura delle olive e Riviera Time ha intervistato Paolo Anselmi della Confederazione Italiana Agricoltori per capire come sarà questa annata 2019.
“Non eccezionale come quella del 2018 – commenta Anselmi – viaggiamo sul 50-60% della produzione dello scorso anno, ma non sarà una stagione terribile come molti prospettavano”.
Anche quest’anno si è ripresentato il problema della mosca olearia, vero e proprio flagello per l’agricoltura: “Oggi ci troviamo in una fase in cui specialmente sulla fascia costiera sta iniziando l’invaiatura – spiega Anselmi. – Assistiamo a un’apertura dei frantoi molto anticipata, forse dovuta al fatto che i piccoli produttori che non hanno utilizzato prodotti vedono le proprie olive completamente colpite dalla mosca. Chi opera in maniera professionale è invece riuscito a tenerla a bada. La grossa produzione dell’olio e delle olive in salamoia non è ancora partita, a quella assisteremo nel mese di ottobre”.
A minacciare l’olivicoltura sono soprattutto le calamità naturali, quali vento e gelate improvvise: “La calamità viene riconosciuta quando il danno è generalizzato, purtroppo abbiamo molte aziende che sono collocate in zone con microclimi particolari e isolati” spiega Anselmi. – Le assicurazioni ci sono, ma poiché sono poco utilizzate, hanno prezzi non concorrenziali. Oltre a questo, le procedure di rimborso sono molto lente e l’attività imprenditoriale non può aspettare così a lungo. Su queste procedure la Cia è intervenuta più volte: riteniamo che uno strumento nato per favorire le aziende debba continuare a favorirle. Forse il problema è che le procedure che abbiamo oggi nascono da un modo di pensare degli anni ’70, con controlli molto lunghi; oggi l’economia si muove molto più velocemente. Dobbiamo collegare i controlli con la velocità nell’erogazione dei fondi: gli imprenditori la loro parte la fanno, bisogna che il sistema generale vada loro incontro”, conclude.