Sono le piccole e medie imprese, elemento portante del sistema economico imperiese, a richiedere il grosso della forza lavoro: nel 2023, infatti, il 78% delle 16.190 figure professionali da assumere è stato richiesto dalle aziende di piccole e medie dimensioni.
È uno dei dati che emerge dalle elaborazioni del Servizio Informazione economica e Orientamento al lavoro della Camera di Commercio Riviere di Liguria sui dati dell’analisi Excelsior (realizzata da Unioncamere in accordo con l’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro) relativa a quanto accaduto nel 2023.
Nell’anno che va a chiudersi è cresciuta la domanda di lavoro da parte delle imprese di Imperia: il 65% delle imprese della provincia ha infatti previsto di assumere personale (a fronte del 62% dello scorso anno) con entrate previste di 16.190 unità lavorative (erano state 14.580 nel 2022).
Accanto all’andamento positivo della domanda aumenta la difficoltà a reperire le figure professionali richieste: è pari al 48% (37% nel 2022).
I settori che nel 2023 hanno previsto più entrate sono stati i Servizi (6.810 le entrate nei servizi di alloggio, ristorazione e turistici; 2.170 nei servizi alle persone, 1.830 nei servizi alle imprese), poi il Commercio al dettaglio, all’ingrosso e riparazione di autoveicoli con 2.710 unità e le Costruzioni con 1.600 lavoratori richiesti.
Le professioni più richieste nella provincia di Imperia nel 2023 sono stati gli esercenti ed addetti alla ristorazione (5.760 i lavoratori richiesti), gli addetti alle vendite (1.700) e il personale non qualificato nei servizi di pulizia (1.190), conduttori di veicoli a motore (590), addetti alla accoglienza e alla informazione della clientela (530).
Tra le figure richieste, per il 35% si è trattato di giovani (fino a 29 anni), erano il 29% l’anno precedente. I giovani sono maggiormente richiesti nel comparto dei Servizi di alloggio, ristorazione e servizi turistici (40% delle entrate programmate del comparto), nel Commercio (39% delle entrate programmate del comparto), nei Servizi alle persone (30% delle entrate programmate del comparto), nei Servizi alle imprese (26% delle entrate programmate del comparto), nelle Costruzioni (25% delle entrate programmate del comparto).
Tra i profili per cui scarseggiano candidati giovani o è difficile trovarne con competenze adeguate ci sono: meccanici, montatori, riparatori, manutentori, conduttori di veicoli a motore, tecnici della salute, operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni, operai addetti alle costruzioni edili, operatori della cura estetica, esercenti e addetti alla ristorazione, addetti alle vendite.
Qualche esempio: a fronte di 5.760 esercenti e addetti alla ristorazione richiesti, la percentuale della difficoltà di reperimento è stata del 58%; 53% la percentuale per quanto riguarda i conduttori di veicoli a motore (richiesti 590), 52% la percentuale relativa a operai specializzati addetti a costruzioni e mantenimento di strutture edili (a fronte di 980 richieste).
Il problema del mismatch (disallineamento tra la domanda e l’offerta di lavoro) è dovuto alla mancanza di persone che si presentano ai colloqui (la difficoltà di reperimento per il 29,5% è legata alla mancanza di candidati), ma anche di persone con titolo di studio e competenze adeguate (14% per preparazione inadeguata).
Le principali aree aziendali di inserimento lavorativo sono state la produzione di beni ed erogazione del servizio (57,6%) e le aree commerciali e della vendita (21,3%).
L’indagine annuale pone poi l’accento sul livello di istruzione ricercato: 1.180 le entrate previste per i laureati, 50 le figure professionali con istruzione tecnologica superiore (ITS Academy), 4.680 i diplomati di scuola tecnico professionale, 470 i diplomati di scuola liceale, 6.610 i lavoratori con qualifica di formazione o diploma professionale.
Per quanto riguarda le imprese – soprattutto piccole e medie – che nel 2023 hanno ricercato personale, emerge che 2.330 hanno effettuato attività di formazione, che la quota di tirocinanti assunti nel 2023 è stata pari al 20% di quelli ospitati e che i canali di selezione più utilizzati sono la conoscenza diretta del candidato (nel 46% dei casi), la segnalazione da parte di conoscenti (38%) o il curriculum inviato direttamente all’impresa (32%).
Nel corso del 2023, infine, sono cresciuti da parte delle imprese imperiesi gli investimenti negli ambiti della trasformazione digitale: nel settore tecnologico (sicurezza informatica, internet alta velocità, software per la gestione dei dati, realtà aumentata a supporto dei processi produttivi), organizzativo (sistemi gestionali evoluti, sistemi di rilevazione delle performance) e dei modelli di business (analisi dei bisogni dei clienti, digital marketing, analisi dei mercati).
“I dati – commenta il segretario generale della Camera di Commercio, Marco Casarino – confermano due elementi: la tenuta del sistema delle piccole e medie imprese imperiesi che, rispetto all’anno precedente, ha incrementato la richiesta di figure professionali e il permanere delle difficoltà a reperire specifiche figure professionali. Dati, l’incremento della richiesta e il mismatch, in linea col dato regionale e nazionale”.
“Come Camera di Commercio – sottolinea – poniamo forte attenzione al tema dell’incontro domanda e offerta dedicando risorse e progetti alla riduzione del disallineamento: tra le ultime iniziative, l’uscita, a fine mese, di ‘Fai la scelta giusta’, una guida dedicata ad orientare giovani e famiglie all’offerta formativa del territorio con focus sui fabbisogni professionali delle imprese imperiesi”.
“Tra i dati dell’analisi Excelsior da sottolineare – conclude Casarino – anche l’incremento, da parte delle imprese, degli investimenti nel digitale sia in ambito tecnologico che organizzativo”.
In allegato il Bollettino Excelsior anno 2023 per la provincia di Imperia.