Come ogni anno la settimana del festival diventa occasione anche di battaglie sociali. Si è svolto questo pomeriggio il flashmob, organizzato dal collettivo ‘Non una di meno’, davanti la statua di Mike Buongiorno in via Matteotti a Sanremo.
Un flashmob per chiedere il rispetto dei diritti delle donne, contro la violenza e il femminicidio e contro un mondo del lavoro, anche quello delle spettacolo, in cui spesso le donne hanno difficoltà e subisco molestie, ricatti, bassi redditi. Queste, si legge in una nota stampa, le motivazioni che hanno spinto il collettivo a scendere in strada nella Città dei Fiori.
Sotto accusa anche il Festival, la partecipazione di Junior Cally e le tante altre critiche al riguardo che hanno preceduto la settimana della kermesse.
Del flashmob, appesi alla statua di Mike, rimangono due messaggi per due donne vittime di queste dinamiche di genere. Il primo per Martina Rossi, la ragazza morta nel 2011 mentre era in vacanza con le amiche a Palma di Maiorca.
Secondo le ricostruzioni la 20enne sarebbe caduta dal terrazzo di un albergo tentando di sfuggire a uno stupro. Le indagini spagnole però si chiusero con un nulla di fatto e il primo grado in Italia si chiuse con la condanna a sei mesi degli accusati. Si sta procedendo ora in appello.
Il secondo messaggio è un grido dedicato ad Antonella Multari, uccisa a Sanremo nel 2007 dall’ex compagno Luca Delfino.