video
play-rounded-outline
03:25

Il giorno dopo aver ricevuto la sentenza del Consiglio di Stato, chiamato ad esprimersi su una delle diverse cause che riguardano l’incompiuto porto di Ospedaletti, abbiamo chiesto al Sindaco un commento su questa comunque intricata vicenda.

“Il Consiglio di Stato ha emesso una sentenza che spiega che la Commissione costituita presso la Capitaneria di Porto di Imperia aveva ragione nel definire ‘non incamerabili’ da parte del Demanio i lavori svolti dalla ditta costruttrice perché risultano incompleti e non collaudati”, dice Daniele Cimiotti.

“Ad oggi la sentenza, inappellabile, dice in sostanza che l’ex concessionario dovrebbe sgomberare tutta la zona e renderla come era prima dei lavori, o in alternativa cercare un accordo con il Comune per capire cosa fare”.

“Ciò non significa assolutamente – chiarisce il Sindaco – che il porto incompiuto sia stato devoluto al Comune o allo Stato. Resta inteso che noi pubblica amministrazione siamo contenti di questa sentenza anche per i risvolti che potrà avere su un’altra causa aperta sul porto, quella civile tra le istituzioni ed il fallimento riguardo la richiesta danni subita dal concessionario che potrebbe anche vedersi costretto a liberare tutta l’area con costi veramente elevati”.

“Quello che ci interessa come amministrazione pubblica è di porre fine a questa situazione percorrendo qualsiasi strada possibile per offrire la miglior soluzione negli interessi della collettività con la speranza di velocizzare tutto l’iter”.

“Nella nostra campagna elettorale del 2019 – ricorda Cimiotti – lo abbiamo detto chiaramente che un porto turistico, di dimensioni adeguate, è uno dei progetti che servono per lo sviluppo della nostra cittadina”.

Magari affidando il progetto ad una società monegasca, come ha fatto Ventimiglia?

“Noi vorremmo redigere un progetto di finanza ad edilizia pubblica, supportato da un bando e chi se lo aggiudicherà potrà portare a termine i lavori, sempre che ciò sia realizzabile e, ripeto, vada incontro agli interessi della nostra collettività, senza nessun esborso di denaro verso l’ex concessionario”.