L’8 settembre prossimo, a ottant’anni di distanza dall’evento, presso la stazione centrale di Nizza sarà posta una lapide che ricorda il primo episodio della Resistenza armata italiana. La notte dell’8 settembre 1943, tre ore dopo la notizia dell’armistizio, il sottotenente Salvatore Bono (Campobello di Mazara, 23 aprile 1920) e i suoi pochi uomini affrontavano con determinazione e coraggio soverchianti forze tedesche che volevano impadronirsi dell’importante nodo ferroviario. Dopo aver respinto i nemici, Bono venne gravemente ferito, perdendo la mano destra, l’occhio sinistro e parte della mascella. Nel 1947, cosa rarissima per un vivente, ricevette la Medaglia d’Oro al Valor Militare. Lo stesso anno venne assunto presso il ministero degli Esteri optando per la sede consolare di Nizza dove rimarrà per trent’anni, fino alla pensione. Lo si ricorda come molto disponibile nei confronti dei bisogni dei connazionali. Morrà a Campobello di Mazara il 28 maggio 1999.
La notte dell’8 settembre 1943, Salvatore Bono dimostrò di possedere, oltre al coraggio e al senso del dovere, quell’acume politico che gli permise di capire cosa stava realmente accadendo, aprendo la strada all’alleanza con la Francia libera e alla prospettiva dell’Unione Europea.
La lapide verrà posta dal Comune di Nizza su richiesta della locale sezione dell’ANPI.
Maggiori informazioni sull’episodio si possono trovare nell‘articolo dello storico Enzo Barnabà, promotore dell’iniziativa.