Per il secondo inverno di fila ci troviamo a tirare le somme di una stagione anomala, caratterizzata da temperature costantemente sopra la media fatta eccezione per alcuni brevissimi momenti di freddo, eccezioni a cui francamente non siamo più abituati.
Attesa per la settimana scorsa e poi giunta in ritardo ieri è stata la promessa di piogge e nevicate: dal basso Piemonte ci arrivano immagini di oltre un metro di accumuli. Da noi solo briciole distribuite nelle alte valli dalla quota di 800 mt in su. Pochi sottilissimi centimetri di bianca coltre spazzati dalla costante tramontana che non ne ha quasi permesso l’accumulo, anzi ghiacciandone velocemente la poca depositata.
Il colpo di coda dell’inverno ha promesso speranza ma all’imperiese sta regalando ben poco. Certo, poco è meglio di niente, ma ci troviamo appunto al secondo inverno di fila senza precipitazioni rilevanti. La terra è secca e i ruscelli sono silenziosi, figurarsi i torrenti. Ci troveremo ad affrontare il caldo con le scorte d’acqua ai minimi, con le sorgenti non rimpinguate dalla neve.
Oggi però pochi bianchi fiocchi volteggiano in balia del tempo: sarebbe facile perdersi nella loro bellezza, sarebbe giusto lasciarsi incantare. Ma la promessa del domani cancella l’incanto perché, se come dicevano i vecchi “tanta pioggia porta fame, tanta neve porta pane”, noi che non abbiamo né luna né l’altra a cosa andiamo incontro?
Nel video a inizio articolo le immagini dalle frazioni triorasche di Borniga e Verdeggia in alta valle Argentina.