[beevideoplayersingle adstype=”video-ads” videourl=”https://vimeo.com/254290518″ videoadsurl=”https://vimeo.com/198814827″ adsurl=”http://www.istitutogalileogalilei.eu/”]L’ospite di oggi dell’Intervista di Riviera Time è Carla Nattero, candidata nel collegio plurinominale della Camera dei Deputati per Liberi e Uguali. Si parte dalle differenze tra questa campagna elettorale e quella del 2013, alla quale aveva preso parte con Sel. “Quella di cinque anni fa è stata l’ultima nella quale si è provato a proporre un modello di centrosinistra. Oggi il centrosinistra non esiste più”, afferma. “E non è tanto una questione di alleanze, ma di contenuti. Abbiamo ragionato in passato in termini di riforme che stessero all’interno del quadro capitalistico. La crisi ci dice che questo non basta più. Serve la sinistra, servono riforme radicali”.
Si parla poi della questione “fascismo”, tornata alla ribalta dopo i recenti fatti di cronaca nazionali e la manifestazione imperiese di Casapound. “Parlare di antifascismo è ancora attuale. Lo è nei termini tradizionali, ma lo è ancora di più in termini nuovi”, sottolinea la professoressa Nattero. “C’è un utilizzo del disagio delle masse popolari per portarle a una visione della realtà chiusa e intollerante. Penso che sia nostro dovere combatterle, soprattutto a Imperia, provincia medaglia d’oro pe la Resistenza”.
Si arriva ai temi legati al territorio. “La priorità sono i trasporti”, afferma la candidata di liberi e Uguali. “Noi abbiamo un raddoppio di cui prendiamo tutto il brutto e niente del bello, in quanto manca un pezzo che non è ancora stato finanziato. Poi c’è un’altra grande questione legata all’assetto idrogeologico. Noi proponiamo un grande piano di lavoro giovanile per la sistemazione dell’assetto idrogeologico.
“Credo tuttavia che il tema di fondo – aggiunge Nattero – sia che tipo di visione abbiamo di questa provincia. È un tema che non è stato affrontato. Avere parlamentari liguri e imperiesi serve anche per questo. Dobbiamo sostenere una visione di questa provincia che deve essere un misto di possibilità. Non può essere soltanto turistica. Serve un piano coordinato per far avanzare tutti i settori”, conclude.