“La riorganizzazione dirigenziale della Regione, recentemente approvata dalla giunta, sarà trasmessa direttamente alla Corte dei Conti. Fin da subito emergono numerosi aspetti critici. In primo luogo, si modifica l’organizzazione dell’Ente con una semplice delibera di giunta, anziché attraverso una legge, come dovrebbe essere. Un cambio strutturale così rilevante meriterebbe infatti un passaggio trasparente e partecipato in consiglio regionale, non una decisione calata dall’alto. Nel merito, la riforma introduce figure non previste dalla normativa regionale (legge 4/2022), come il cosiddetto ‘Direttore dei Direttori’, e al tempo stesso marginalizza ruoli che invece dovrebbero essere centrali nell’architettura amministrativa dell’ente. È il caso del segretario generale, che per legge dovrebbe coordinare le funzioni di controllo strategico e gestionale ma che nella nuova struttura perde tale competenza ma non l’inquadramento economico. Il nuovo assetto attribuisce questo compito al direttore generale centrale di coordinamento, che controllerà 11 direzioni generali. Ma non finisce qui. La delibera stabilisce che sarà il direttore generale centrale finanza, bilancio e controlli ad assumere quel ruolo e nel comunicato stampa si fa già il nome senza che vi sia stato ancora alcun bando pubblico. Infatti, la stessa delibera dichiara che ‘il suddetto nuovo assetto delle strutture della giunta comporta, comunque, la necessità di procedere con la riattribuzione degli incarichi dirigenziali’ e prosegue ‘attraverso bandi’. Quindi, come si spiega che nel comunicato stampa si faccia già il nome del futuro direttore? O il presidente Bucci è in possesso di una sfera magica, oppure i vincitori dei bandi sono già stati scelti. A leggere i nomi già assegnati alle varie direzioni generali, l’ipotesi più probabile è purtroppo la seconda. E allora, che senso hanno i bandi, se i giochi sono già fatti? Siamo di fronte a un’operazione che desta forti perplessità e che, più che alla giustizia contabile, potrebbe finire sul tavolo della giustizia ordinaria. Infine, un ultimo punto non secondario: delle 12 direzioni generali previste, solo due – Politiche abitative, Territorio e Demanio costiero e Ambiente – saranno assegnate tramite bandi aperti anche alla partecipazione esterna. Perché solo queste? Un altro enigma che conferma la sensazione di un pasticcio amministrativo che richiederà molto lavoro agli organi di controllo”.
Così i consiglieri regionali (PD) Davide Natale ed Enrico Ioculano.