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Realizzato nel 1984 su progetto dell’architetto Bartolomeo Papone, 40 anni dopo il tragico eccidio nazifascista che sconvolse il borgo della Valle del San Lorenzo nel 1944, il monumento all’eccidio di Torre Paponi si eleva alla base del paese, immerso nei cipressi.

Dedicato alle ventotto vittime del massacro, l’opera rappresenta il tributo del borgo ai propri concittadini barbaramente uccisi nel corso di uno dei numerosi rastrellamenti tedeschi, ma anche ai civili inermi che hanno perso la vita lungo la valle nel corso del secondo conflitto mondiale.

Il 18 dicembre 2021, durante la fase terminale della pandemia, qui è stato inaugurato il progetto “Reliquus”, con il primo memoriale dedicato alle vittime delle stragi nazifasciste che sono state consumate nella cosiddetta “Prima Zona Liguria”, ossia il territorio che da Ceriale arriva fino a Ventimiglia.

Su ogni stele è collocata la fotografia del martire, o solo il nome, disposti in modo casuale e a diverse altezze. Ogni stele emette un suono distinto ed è progettata affinché, grazie al lavoro di un gruppo di musicisti e musicologi, una volta completate le diverse installazioni e posizionate le stele in modo definitivo, si possano individuare le sonorità adatte a trasformarle in strumenti musicali.

Il progetto, nato dalla collaborazione tra Giuliano Arnaldi e Camilla Galizia, grazie alle competenze tecniche di Edmond Haxhiu, Mojo, e quelle storiche di Pino Fragalà, è un iniziativa patrocinata dal Comune di Pietrabruna, dall’ANPI di Imperia, dall’Istituto Storico della Resistenza di Imperia e dalla associazione Fischia il Vento, con il sostegno dal Centro Studi Rainer Kriester di Berlino e dalla Fondazione Tribaleglobale.

Si parla di 1.256 persone: 628 partigiani e 628 civili uccisi in rappresaglia. Quando il progetto sarà completato, verranno erette 1.256 stele, ciascuna per onorare il sacrificio di questi 628 partigiani e 628 civili, vittime dei conflitti in queste terre.