Il Sindaco e tutti i Consiglieri Comunali di Dolcedo si uniscono all’appello del Sindaco di Pigna per ‘fare squadra’ e vanno oltre, chiedendo agli Enti preposti (Provincia e Comuni dell’entroterra) un chiaro segnale nella direzione della tutela e del rispetto del territorio montano e collinare.
“Occorre tracciare le linee per uno sviluppo turistico sostenibile del nostro entroterra – si spiega nella nota stampa – che, numeri alla mano, si conferma sempre più apprezzato da turisti, italiani e stranieri, che cercano tranquillità, silenzi nel verde, trekking a piedi a cavallo o in mountain-bike, e degustazione dei prodotti locali. Occorre potenziare un’offerta turistica ‘green’ a livello provinciale su cui investire risorse per un prodotto complementare e sinergico all’offerta turistica costiera”.
“Il Comune di Dolcedo da tempo si è attivato regolamentando ed autorizzando il transito dei mezzi a motore fuoristrada esclusivamente sulle strade interpoderali e con il limite massimo di velocità di 20 km/h. A Dolcedo le regole sono chiare e semplici e valgono per tutti: divieto di transito con i mezzi a motore sulle mulattiere, sui sentieri e sui prati. Ciò vale anche per l’eventuale progetto pilota antincendio tra Motoclub e Carabinieri Forestali, che interessa le Provincie di Salerno, Cosenza, Latina e Imperia, e che interesserebbe anche l’Area Naturalistica del Faudo. In merito va detto con rammarico che nessuna informazione ufficiale è mai pervenuta al Comune di Dolcedo e pertanto non si conoscono i termini di un’eventuale convenzione che interesserebbe anche il nostro territorio comunale”.
“Purtroppo nonostante la cartellonistica dei divieti assistiamo frequentemente all’infrazione di queste disposizioni. Si è dovuto provvedere più volte al ripristino della cartellonistica dei divieti perché divelta o manomessa. L’ultimo episodio è di pochi giorni fa. Periodicamente vengono segnalati, avvistati e ‘ascoltati’ mezzi a motore lungo i sentieri di cresta, sui prati del Faudo e lungo le pendici del Monte Follia che rappresenta un sito di interesse archeologico. L’attività di monitoraggio continuerà anche con l’inserimento di foto-trappole, oltre che con il lavoro delle Forze dell’Ordine che qui intendiamo ringraziare. In tal senso rinnoviamo l’invito alla collaborazione da parte di chiunque frequenti l’Area Naturalistica del Faudo e voglia segnalare episodi e pratiche scorrette”.
“Presso gli Uffici comunali è stato depositato un ampio dossier fotografico che illustra i danni provocati dal transito dei mezzi a motore sui prati, sui sentieri, lungo i selciati e le scalinate di pietra che hanno secoli di storia. La distruzione di questo vasto patrimonio non è più tollerabile, occorre che questa devastazione si arresti. È una questione culturale e come tale la si può affrontare attraverso la conoscenza e l’educazione. L’unico obiettivo del Comune di Dolcedo è quello di tutelare questo patrimonio che una volta perduto nessuno ci restituirà più. Infine, se è vero che i trasgressori sono un’esigua minoranza confidiamo, in primis, nella capacità delle associazioni motoristiche di isolare e condannare qualunque pratica scorretta da parte di chi non rispetta le leggi regionali, ma ancor più non rispetta l’ambiente e le opere sul territorio che rappresentano la nostra storia e che abbiamo il dovere di tutelare e tramandare”.