Affacciandosi dal parapetto di Piaggia, la frana che sette anni fa devastò Monesi appare in tutta la sua crudezza come una ferita ancora aperta.
Così come la vivono gli abitanti del borgo che, ancora, non hanno molta voglia di parlare dell’accaduto. Un tempo meta di vacanze di tanti imperiesi e non solo, ora è un paesino che pian piano prova a rimettersi in piedi nonostante gli ultimi 15 anni siano stati davvero massacranti. Prima la chiusura del ristorante-hotel Capannina, poi l’alluvione con la seguente frana ed infine il Covid. Anche la parte alta deve trovare la sua quadra: la scarsa neve degli inverni, ha obbligato a cambiare visione sul turismo. Così la maggiore attrattiva sono diventate il trekking ed il noleggio delle mountain bike per salire fino al Saccarello o percorrere la via del Sale.
Tornando all’antico borgo, l’accesso viene regolato da semafori e sbarre (che si abbassano in caso di eventi climatici avversi) illuminati da luci al neon che, nella notte, le fanno tanto somigliare a spade laser. E consentono lo scorrimento sulla nuova provinciale. L’acquedotto è stato riaperto, le fognature risistemate (per un costo di 300.000 €) e soltanto alcune parti del paese sono tornate abitabili ma, come ci viene detto a microfono spento, “Tanti non tornano. Forse per paura, forse perché un po’ di passione se ne è andata con la frana”.
Le istituzioni comunque hanno cercato di porre rimedio, per quanto possibile, e ricostruire. Stando ad un calcolo molto superficiale, la rimessa a nuovo del borgo di Monesi costerebbe lo sproposito di 20 milioni di euro. In questi mesi, sono imponenti i lavori di regimazione del rio Bandita: le opere attorno al corso d’acqua infatti sono fondamentali per la mitigazione del rischio frana. Come sottolineato in un post pubblicato dal Comune di Mendatica, gli interventi in somma urgenza per la regimazione del corso d’acqua arrivano, al momento, a 1.300.000 tra quelli già spesi ed i lavori in corso, ai quali si aggiungono 400.000 € stanziati per i lavori, al via da inizio autunno ed è attualmente in fase di appalto il primo lotto, per i dreni sub-orizzontali per l’allontanamento dell’acqua dall’areale di frana.
Nel conto va messo anche il milione e mezzo speso per la realizzazione della bretella stradale.
Avviso social che si chiudeva orgoglioso e un po’ piccato: “Una grande soddisfazione per l’amministrazione comunale che, con grande tenacia e spirito di squadra, talvolta anche contestata e sottoposta ad innumerevoli e continue critiche, ha saputo ricercare ogni possibilità di finanziamento per poter ridare speranza ad un borgo che l’alluvione con i suoi danni ne aveva decretato la via dell’oblio”.
La ripartenza dell’Alta Val Tanaro e dell’Alta Valle Arroscia non sono legate solamente a quella di Monesi che, a Ferragosto, sui prati della seggiovia ospiterà musica e festa; a Mendatica, il prossimo 20 agosto, verrà riproposta la ‘Cucina Bianca’ in versione mattutina. Sempre nel Comune mendaighino abbiamo parlato della recente riapertura del Parco Avventura. Dopo la pandemia, Piaggia e Valcona Sottana hanno visto l’apertura di attività di ristorazione e pernottamento, con possibilità di escursioni. A proposito di passeggiate e buona cucina, a Valcona Soprana proseguono i lavori per la costruzione del rifugio che dovrebbe essere aperto dalla prossima estate: dalla vecchia malga partiranno interessanti percorsi ad anello che copriranno il comprensorio.