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La Confartigianato di Imperia comunica che la direzione del lavoro di Monaco ha vietato alle imprese in arrivo da Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna (definite zone a rischio) di esercitare sul territorio Monegasco. Le autorizzazioni per i cantieri delle imprese provenienti da tali regioni sono quindi sospese fino a nuovo ordine.

Al momento non risultano limitazioni per le imprese della Liguria. Le autorità monegasche hanno annunciato di mantenere alta la vigilanza e che “Le misure annunciate dal Governo Principesco possono essere modificate in funzione dell’evolversi della situazione sanitaria”.

La Confartigianato di Imperia ribadisce la sua preoccupazione per la situazione di allarme venutasi a creare, che sta causando pesanti ripercussioni anche a livello economico. Già nei giorni scorsi era stato lanciato un invito ad analizzare la situazione con equilibrio ed un appello alle Istituzioni per investimenti mirati alla corretta comunicazione e misure di sostegno per le imprese che stanno subendo danni.

Secondo le rilevazioni di Confartigianato, l’emergenza coronavirus ha colpito l’attività del 70% degli artigiani e delle micro e piccole imprese delle regioni del Nord Italia e, se l’allarme persisterà, gli imprenditori prevedono cali del 25% del fatturato di marzo. Nelle regioni del Nord si concentrano oltre la metà (52,8%) del totale degli addetti delle piccole imprese italiane e il 61,5% del totale del fatturato delle imprese italiane.

Gli effetti dell’emergenza coronavirus sono diffusi in tutti i settori delle piccole imprese del Nord: particolarmente pesanti i cali di fatturato mensili previsti dal settore del trasporto persone (-68%), dalle imprese interessate dalla domanda turistica (-37%), da quelle del settore alimentare (-33%), dalle aziende della moda (-25%), e dei servizi (-25%). Nelle regioni del Nord, nei settori in cui è maggiore il previsto calo di fatturato, operano 456mila micro e piccole imprese, che danno lavoro a 1,7 milioni di addetti. In particolare, in questi settori, sono coinvolte 209mila imprese artigiane con 566mila addetti.

Secondo la rilevazione di Confartigianato, la crisi nelle micro e piccole imprese si manifesta soprattutto con il calo delle vendite, segnalata dal 48% degli intervistati, con la cancellazione di fiere ed eventi (indicata dal 22% degli imprenditori), con la mancata o ritardata consegna di merce al cliente (19% degli imprenditori), la cancellazione degli ordini (18%) e la cancellazione di incontri d’affari (16%).

Sul fronte dei fattori produttivi il 32% delle micro e piccole imprese intervistate da Confartigianato segnala la mancata o ritardata fornitura di materie prime, il 19% ha ridotto l’orario di lavoro, il 13% registra ulteriori complessità di natura sanitaria legate ad autorizzazioni e permessi rilasciati dalle Pubbliche amministrazioni, l’11% denuncia disagi nella gestione delle trasferte del personale e il 10% lamenta l’assenza dei dipendenti.