Entra nel vivo, proprio in coincidenza con la giornata mondiale delle balene del 20 febbraio, l’originale progetto didattico che ha l’intento di portare nelle scuole la tutela del mare attraverso la conoscenza dei suoi abitanti più preziosi e affascinanti, le balene e i delfini.
“Missione Pelagos” ha riscosso un grande interesse non solo nei Comuni per cui è stato concepito, quelli costieri di Liguria, Toscana e Sardegna, ma inaspettatamente anche in altre zone d’Italia.
Presentato alla stampa nell’aprile scorso, e avendo concluso ora la sua fase sperimentale, il progetto è rivolto alla scuola primaria e secondaria di primo grado, con lo scopo di far conoscere la scienza e la cultura del Santuario Pelagos, la grande area marina protetta per la salvaguardia di balene e delfini, istituita da Italia, Francia e Principato di Monaco.
Tra quelli affacciati a questo tratto di mare, probabilmente unico in tutto il Mediterraneo, 104 Comuni italiani (cioè la quasi totalità) hanno aderito alla speciale Carta di Partenariato, impegnandosi a promuovere la conoscenza del prezioso patrimonio naturalistico del Santuario Pelagos. Questo però a volte è compito non facile, che esula dalla tradizionale offerta didattica, richiede una specifica formazione degli insegnanti, e necessita di materiale ad hoc, oltre che strumenti coinvolgenti, in linea con le aspettative dei ragazzi di oggi.
“Missione Pelagos” nasce per colmare questo divario; realizzato dall’Istituto Tethys che da oltre tre decenni conduce ricerche sui cetacei del Santuario, insieme con Verdeacqua, cooperativa sociale specializzata in campo didattico, scientifico e ambientale, è stato fortemente voluto dai Soroptimist Club in occasione del loro centenario. Il progetto è costituito da un sito con materiale multimediale online (https://www.missionepela-gos.com/) specificamente concepito per tre diverse fasce di età degli alunni di elementari e medie, e una sezione dedicata alla formazione degli insegnanti, il tutto recentemente arricchitosi ulteriormente, tanto da superare abbondantemente le 200 pagine. Si tratta di materiale “di prima mano” derivato dall’attività dell’Istituto Tethys, dedicato alla ricerca scientifica per la tutela dei grandi vertebrati marini, che non a caso, a suo tempo, fu il primo proponente dell’idea del Santuario. Non solo: il progetto si avvale anche di alcuni contributi della Guardia Costiera, spesso impegnata proprio nella salvaguardia dei cetacei e dell’ambiente marino.
La fase di test di “Missione Pelagos”, conclusasi in questi giorni, ha coinvolto 15 scuole e qualcosa come 400 alunni, con riscontri entusiastici. Tanto è vero che ai primi Comuni del Ponente ligure a mostrare interesse, come Bordighera, Imperia e Ospedaletti, si è aggiunto quello di Caivano (Napoli) che, pur non trovandosi affacciato al Santuario vero e proprio, ha recepito l’importanza di una cultura del mare e dell’ambiente dedicata ai più giovani. Il progetto, peraltro, non è rivolto esclusivamente alle scuole, ma anche ad altri enti interessati; ha fatto già da apripista il Centro di Aiuto alla Vita a.p.s. di Sanremo.