“Chi ha voltato le spalle ai frontalieri o, peggio, chi li ha pugnalati alle spalle dovrebbe oggi avere la decenza di tacere e provare se ne è capace un po’ di vergogna. Aver bocciato l’emendamento a mia firma che ‘salvava’ i frontalieri equivale ad aver decretato la perdita del lavoro per decine di lavoratori che infatti lo stanno perdendo a causa dell’ignoranza e della dabbenaggine del governo e della sua maggioranza. L’emendamento che avrebbe finalmente sanato una situazione intollerabile poteva serenamente essere approvato, checche’ ne dicano oggi improvvisati legulei del Movimento 5 stelle”. Lo dichiara in una nota Giorgio Mulè, deputato di Forza Italia e portavoce dei gruppi azzurri di Camera e Senato.
“Quell’emendamento andava approvato immediatamente e poteva essere approvato se solo la maggioranza lo avesse voluto. Dire oggi che il ‘veicolo’ necessario per sanare la situazione dei frontalieri sarà il Codice della strada equivale non a lavarsi le mani dal problema ma a non averne totalmente cognizione. La riforma del Codice della strada, che seguo personalmente in Parlamento essendo componente della Commissione Trasporti, è impantanata da oltre un anno a Montecitorio. Nelle prossime settimane dovrebbe arrivare all’esame dell’Aula della Camera ma, quando e se sarà approvata, dovrà essere sottoposta al vaglio del Senato: significa che, nel migliore dei casi, passeranno tra i sei e gli otto mesi prima che entri in vigore e ammesso che non venga – come quasi certamente sarà – modificata dal Senato e quindi dovendo ripassare dalla Camera”, aggiunge.
“Sostenere, come gli stessi improvvisati legulei dei 5stelle fanno, che l’emendamento dei frontalieri era “estraneo per materia” nel Milleproroghe equivale a sostenere una fesseria: non si spiegherebbe altrimenti, ad esempio, come un emendamento da me sostenuto sui monopattini elettrici sia stato inserito e approvato esattamente nello stesso decreto Milleproroghe. Quel che rimane in questa triste e dolorosa vicenda è la situazione di quei lavoratoti che da ieri inviano messaggi al Fai e ai suoi dirigenti segnalando come hanno perso, perderanno o stanno per perdere il loro posto di lavoro a causa della mancata approvazione di questo emendamento. A tutti loro assicuro che non passerà giorno in cui io non riproporrò la loro questione all’attenzione del governo. Proprio in questo senso ho avuto rassicurazioni che non nel Codice della strada ma in un prossimo decreto di correzione al Decreto sicurezza la norma dovrebbe essere inserita. Ovviamente ciò dipenderà anche dalle sorti di un esecutivo che balla pericolosamente a causa delle fibrillazioni interne alla maggioranza. Da parte mia, ripeto, assicuro la totale dedizione alla risoluzione del problema mentre nel frattempo sono io a scusarmi con tutti i frontalieri che hanno ricevuto o riceveranno un danno da una maggioranza di incapaci”, conclude Mulè.