[beevideoplayersingle adstype=”video-ads” videourl=”https://vimeo.com/222079310″ videoadsurl=”https://vimeo.com/224092271″ adsurl=”https://www.sialpieve.com/”]Da domani cominceranno poco alla volta ad aumentare i posti disponibili al centro d’accoglienza per migranti gestito dalla Croce Rossa in zona Parco Roja a Ventimiglia.
Un risultato che è stato possibile dopo settimane di lavori. Prosegue, quindi, il piano della Prefettura che auspicava un ampliamento per far fronte agli arrivi già importanti e che con il passare dei giorni sicuramente aumenteranno.
Una strategia per evitare di essere colti impreparati come lo scorso anno quando, a seguito della visita dell’allora Ministro dell’Interno Angelino Alfano, era stato chiuso il centro situato a fianco della stazione di Ventimiglia con la promessa di non far giungere i migranti nella città di confine.
Una promessa che già allora aveva poco di credibile e, infatti, tempo qualche settimana e la situazione era degenerata con centinaia di migranti, uomini, donne e bambini costretti a dormire per strada e sotto il cavalcavia lungo il fiume Roja.
Il centro attuale venne poi aperto il 16 luglio. Ora può ospitare 300 persone ed entro luglio si prevede una capienza di 500 posti.
Tuttavia rimane il solito problema: sempre più frequentemente i ragazzi bloccati nella città di confine stanno lontani dal centro per la paura di essere identificati e registrati.
Il risultato è che dei 300 posti ora disponibili solo circa 260 sono occupati, ma sono decine e decine gli stranieri accampati lungo l’argine del Roja e assistiti da molti volontari.
Che ruolo avrà l’ampliamento del centro e servirà effettivamente a qualcosa?
C’è anche da chiarire se una parte di Parco Roja sarà dedicata ai minori non accompagnati e alle donne, ora ospitati nella chiesa delle Gianchette.
A tutto questo vanno inserite le recenti novità d’oltreconfine. Ormai da tempo gli attivisti francesi della Val Roja accompagnano i migranti da Breil Sur Roya a Nizza per richiedere l’asilo politico. Una pratica assolutamente legale perché si muovono da una città all’altra della Francia senza attraversare alcun confine, pratica che comporterebbe l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Si prevede, quindi, che con lo spargersi della voce, saranno molti i migranti che da Ventimiglia tenteranno di raggiungere la Francia attraverso Breil.
Insomma, difficile capire cosa ci attenderà nei prossimi mesi estivi. L’unica certezza è che la frontiera attira queste persone in cammino verso un futuro migliore e il fenomeno deve cominciare ad essere gestito non come una situazione emergenziale, ma come una situazione consolidata a cui nei prossimi anni dovremmo dare risposte efficaci per il bene loro e di tutti i cittadini ventimigliesi.