Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa del segretario Cgil Fulvio Fellegara in merito al triste fatto di cronaca avvenuto oggi a Ventimiglia.
“L’ennesimo episodio appreso oggi di un migrante folgorato sul tetto di un treno verso la Francia è inaccettabile. Non è altro che l’ultima puntata di un triste film già visto: la serata del 31 ottobre, un analogo episodio era stato rilevato alla stazione di Garavan Menton. Successivamente un cadavere, in avanzato stato di decomposizione e per questo irriconoscibile, è stato rinvenuto in un burrone sul Passo della morte. Solo poche settimane fa, un episodio simile aveva bloccato il traffico ferroviario all’altezza di Latte, prima della frontiera: era solo il 1 febbraio. E il 29 agosto, in un episodio identico aveva visto la morte un uomo del Bangladesh proprio nello stesso tratto. E ancora il 3 giugno un migrante era morto affogato vicino alla foce del fiume Roja, dove pare si era immerso per lavarsi; e la mattina del 27 maggio un ragazzo pakistano di 37 anni, trovato morto dai netturbini, a fianco ai bidoni dell’immondizia; e il 22 maggio il suicidio presso il CPR di Torino di Mamadè Moussa Balde originario della Guinea, che il 9 maggio precedente era stato selvaggiamente picchiato in centro a Ventimiglia.
Un elenco che fa male al cuore ma che è doveroso aggiornare, per provare a riconoscere la dignità dell’esistenza, almeno nel momento della morte, a persone che in vita erano considerate invisibili.
Il dramma è che si tratta di un elenco parziale, perché di tanti potremmo non essere a conoscenza, e di un elenco in continuo aggiornamento.
In questi giorni si sta parlando giustamente di pace. Stiamo manifestando ovunque, saremo in piazza anche oggi proprio a Ventimiglia, per esprimere solidarietà, per chiedere al governo azioni concrete e per costruire una cultura della pace.
E proprio questo è il punto. Siamo consapevoli dell’enormità della tragedia in Ucraina e non è opportuno fare paragoni. È bene però essere consapevoli che anche sul nostro territorio c’è bisogno di lavorare: la pace è un valore universale. Per questo ancora oggi chiediamo una soluzione: che venga finalmente allestito un campo di accoglienza per le persone in transito: non esiste pace se non è per tutti”.