‘Sinistra in Comune per Imperia’ interviene con una nota stampa sul trasferimento del mercato di Oneglia.
“Il protagonismo decisionista del Sindaco Scajola non sembra essere stato scalfito dalla travolgente esperienza dell’epidemia del Covid-19. Nel pieno dell’emergenza, una volta avuta la disponibilità nelle casse comunali dei fondi statali per il sostegno alle famiglie in difficoltà, ha ritenuto fosse utile “molestare” i titolari di utenze telefoniche fisse imperiesi con un suo messaggio registrato dove annunciava la distribuzione degli aiuti.
Perché secondo lui le famiglie imperiesi che avevano necessità dei buoni alimentari erano quelle intestatarie di un telefono fisso e potevano in questo modo e non con il prezioso lavoro dei servizi sociali comunali, sapere della disponibilità degli aiuti “amabilmente concessi” dal loro premuroso sindaco.
Ma tornando ad oggi, il piglio decisionista del sindaco si manifesta con la vicenda della ricollocazione del mercato ambulante di Oneglia, nella quale ha dato sfoggio di tutto il suo campionario da “monarca democratico”. L’esigenza di garantire condizioni di maggiore sicurezza per l’emergenza del coronavirus e quella di garantire il lavoro alle tante piccole imprese piegate dal “lockdown” sono troppo importanti per essere gestite nel modo in cui le ha gestite il Sindaco. Se si annuncia un canale di ascolto e di consultazione delle categorie coinvolte non si può poi arrivare a prendere decisioni che non ne tengano in minimo conto e che alla fine vanno a danneggiare e scontentare gli ambulanti, i commercianti del centro ed i cittadini.
La collocazione del mercato nella terra di nessuno di piazzale Maestri del commercio, che a breve dovrebbe per coerenza essere rinominata piazza Martiri del commercio, ghettizza il mercato in un’area infelice e poco igienica danneggiando gli ambulanti, lo scollega dal tessuto commerciale del centro penalizzando anche i commercianti di quella zona e crea una perdita di posti auto ben superiore rispetto a quella pregressa a danno dei cittadini residenti e non.
Insomma un “filotto” realizzato coprendosi con la sacrosanta esigenza di garantire adeguate misure di sicurezza nella fase della ripresa, che andava invece affrontata con un progetto più articolato e condiviso.
Notiamo che il luogo in cui si è consumato il misfatto, ovvero la piazza in futuro ribattezzabile anche cattivi-Maestri del commercio, sia stata già teatro di altre discutibili azioni da parte del Sindaco.
La prima fu sua trasformazione da area di parcheggio libero, che dava servizio ai residenti e lavoratori della zona, a parcheggio a pagamento che l’hanno fatta diventare un’area scarsamente utilizzata per la sosta delle auto.
La seconda, ben più grave simbolicamente, fu il suo utilizzo per la passeggiata con il suo amico e decimatore di posti di lavoro Angelo Colussi, sfilata che sanciva la concessione del nuovo progetto speculativo nell’area ex ferriere, in passato già concesso ma dietro l’impegno, poi non mantenuto, di non chiudere lo stabilimento Agnesi. Perché si sa, il colpevole torna sempre sul luogo del delitto”.