La consigliere comunale d’opposizione a Bordighera, Mara Lorenzi è intervenuta con una nota stampa sul verde pubblico.
“Oggi i migliori amici degli alberi sono i cittadini. Gratitudine o anche affetto verso gli alberi della propria strada o città, e la consapevolezza che oggi più che mai gli alberi sono vita per il pianeta, fanno sì che ogni anticipazione di abbattimento (in genere appresa dalla stampa locale) li accenda e li mobiliti. E la mobilitazione civica anti-abbattimento ha già scritto qualche bella pagina di storia in altre città. Un esempio eclatante è la vicenda dei 240 pioppi cipressini di via Galvani a Peschiera del Garda che nel 2020 la Giunta voleva abbattere per rinnovare e completare la pista ciclabile. Quale soddisfazione leggere che la Giunta di Peschiera in risposta “alle diffide pervenute da parte di associazioni ambientaliste e comitati cittadini” deliberò di bloccare l’abbattimento dei pioppi, elaborare un piano di manutenzione almeno decennale dei filari in essere, e valutare modalità alternative per la pista ciclabile.
Anche nelle noste cittadine si abbattono alberi sani per costruire piste ciclabili. In strade secondarie o ad ampia carreggiata che sono già storicamente percorse da ciclisti senza nessun problema. In questi giorni i fari sono puntati su Vallecrosia e sui 75 alberi adulti da abbattere in via Don Bosco per il primo lotto di una ciclabile. Ma anche Bordighera ha avuto la sua sofferenza: 12 pini bellissimi e sani abbattuti in via Aldo Moro per rifare un marciapiede e fare la ciclabile. Ciclabile che in quella strada sarà un semplice tracciato sulla carreggiata esistente. E ora Bordighera è in ansia al pensiero dei 700 metri di ciclabile che si vogliono costruire sul Lungomare Argentina, che scalzeranno buona parte dei giardini esistenti e correranno a distanza di centimetri da Araucarie monumentali dopo aver cementificato il loro suolo.
Abbattere alberi sani per costruire piste ciclabili elude la logica e fa trionfare lo spreco. Le piste ciclabili servono per incentivare la mobilità sostenibile e ridurre l’uso dei mezzi di trasporto che aumentano il riscaldamento globale e l’inquinamento. Come accettare che per costruirle si abbattano gli alberi che contro il riscaldamento globale e l’inquinamento sono il più efficace presidio esistente? Si dirà che i progetti prevedono la piantumazione di nuovi alberi, e magari in numero maggiore. Ma la conoscenza dei fatti certifica che contro il riscaldamento globale abbiamo bisogno non di sostituire ma di aggiungere alberi a quelli adulti che già fanno la loro parte. È chiarissima l’aritmetica che l’agronomo chiamato a valutare l’abbattimento degli ultimi 7 pini di via Aldo Moro aveva inserito nella sua relazione: la produzione annua stimata di ossigeno da parte dei 7 pini adulti (che misura il contributo delle piante all’utilizzo di CO2, il principale dei gas serra) era di 525 Kg, che non sarà eguagliata dai giovani alberi piantati in sostituzione neppure dopo 25-30 anni dalla loro piantumazione.
Continuiamo a mobilitarci. Speriamo di vincere qualche battaglia anche nel nostro spesso indifferente Ponente ligure. E comunque i “piccoli atti di resistenza” di semplici cittadini (raccomando il libro di Crawshaw e Jackson così intitolato) costruiranno a poco a poco una rivoluzione che si diffonderà. Sarà una rivoluzione vera perché sarà nata dal basso, e sarà una rivoluzione benefica perché ogni albero sano mantenuto in vita è un dono per tutti, uomini, animali, ambiente”.