giunta sanremo

“Iacta alea est”. Il dado è tratto, la decisione è stata presa. Questa frase che, secondo Svetonio, Giulio Cesare pronunciò il 10 gennaio del 49 a.C. varcando il Rubicone e marciando su Roma, probabilmente oggi pomeriggio è riaffiorata tra i ricordi ginnasiali dell’avvocato Alessandro Mager, eletto la settimana scorsa nuovo sindaco di Sanremo, nel trovare l’ultima (?) casella che pare ancora mancasse al componimento del non facile puzzle della sua squadra di comando, di organizzazione, di rilancio della città dei fiori.

I nomi dei “magnifici 7” assessori sono (?): Alessandro Sindoni, avvocato, il più votato di tutti, al Turismo; Ester Moscato,  all’Ambiente, anche lei tra i più gettonati, con Sindoni entrambi lista civica Anima; Massimo Donzella, avvocato, riconferma Lavori pubblici; Giuseppe Sbezzo Malfei, commercialista, Bilancio – lista civica Forum; Fulvio Fellegara, Pd-sinistra-civici, vice sindaco ed assessore Servizi sociali; Lucia Artusi, avvocato, sinistra, Demanio; Enza Dedali, Cultura – lista Anima. Presidente del consiglio per la terza volta, vero recordman, Alessandro Il Grande, lista civica del sindaco uscente Alberto Biancheri – Sanremo al centro.

Conoscendo la determinazione del sindaco Mager probabilmente, nei fatti, aggiornerà il motto di Giulio Cesare in “il futuro è oggi”. Insomma basta parole, promesse, rinvii. Quello che è stato detto, ripetuto nei comizi, negli incontri in centro, nelle periferie, per strada, all’Ariston, al Centrale, nei dibattiti, sui giornali, nei media, in campagna elettorale questa volta deve essere fatto. Se non tutto, onestamente impossibile, però almeno in buona parte sì.

Questa alleanza “civici-sinistra” codificata e resa ufficialmente nota solo in zona Cesarini, sin dalle prime battute di questa lunghissima campagna elettorale, troppo zeppa di liste, di partiti e non, di candidati di cui tanti sembravano finiti lì per caso, costosissima, sovente ripetitiva e noiosetta, era subito apparsa, non solo ai bookmaker, come la più possibile, probabile vincente. E così è stato. Claudio Scajola dixit. A proposito dell’ex più volte primo ministro di Berlusconi “made Imperia” quando si parla di bookmaker è legittimato pensare per i sanremesi ed i liguri di ponente al Casinò, alla roulette e slot machines. Claudio Scajola ha pensato bene, proprio nel giorno dell’ufficialità dell’accordo Mager-Fellegara e relativa giunta, nelle vesti di presidente della Provincia, battere elegantemente e legalmente cassa, chiedere soldi al Casinò municipale di Sanremo per aiutare iniziative turistiche-culturali di altri Comuni. Ecco, parola più, parola meno, quanto detto dall’ex ministro: “Sto lavorando perché il Casinò di Sanremo ritorni, com’è nei motivi istituzionali della casa da gioco, per dire il riparto (degli incassi) ai Comuni, in modo che possano beneficiare di fondi da utilizzare per situazioni come il Festival di Cervo”. Firmato Scajola Claudio. Il discorso, se si guarda indietro quando il Casinò faceva incassi record e dava soldi a pioggia a Comuni ed enti pubblici del ponente non fa una piega. Nessuno reclamava. Oggi…

Ricordiamo che i sindacati proprio in questi giorni, a cominciare da UilCom e Ugl Terziario, Cioffi, Moroni & C. sono sulle barricate. A giugno la casa da gioco ha registrato incassi superiori al 5,5% rispetto al 2023 superando i 25 milioni di introiti rispetto i primi 6 mesi dello scorso anno, ma personale e sindacati minacciano ricorsi, financo agitazioni, scioperi, stanchi di aspettare che i loro diritti vengano rispettati a partire dal trattamento retributivo e contributivo degli anni passati, formazione sulla privacy e sull’antiriciclaggio per non parlare della mancata convocazione per la sicurezza della commissione paritetica aziendale, anche per la tutela della sicurezza per quanto riguarda l’integrità psicofisica dei dipendenti.

Insomma per il neo sindaco Mager, la sua maggioranza e per lo stesso amministratore delegato del Casinò, Gian Carlo Ghinamo, un’estate balorda, strana, con poco sole, tante nuvole, temperature equatoriali frammentate da piogge moleste e sabbia sahariana. 

E la giunta a Palazzo Bellevue? Fumata bianca? Prendiamo appunti, ne parleremo.