Il 2025 darà il via ufficiale alla “caccia al lupo“. Come anticipato nei nostri studi dal vicepresidente della Regione Liguria e assessore all’Agricoltura, Allevamento ed Entroterra, Alessandro Piana, a seguito della commissione regionale dedicata, è stato comunicato che saranno autorizzati quattro abbattimenti sul territorio ligure. Si tratta di un provvedimento che rientra nel nuovo piano nazionale per la gestione del lupo, con le Regioni che stanno ricevendo le relative quote da parte del Ministero dell’Ambiente e di ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale).
Ma la decisione ha subito sollevato forti polemiche. Europa Verde Imperia, per voce di Gabriella Badano, storica esponente, ha espresso sdegno per la scelta della giunta regionale.
“Una decisione eticamente inaccettabile e giuridicamente priva di fondamento”, ha dichiarato Badano. “La norma che dovrebbe recepire la direttiva europea sul declassamento dello status di protezione del lupo è ancora ferma in commissione parlamentare e dunque non ha alcun valore giuridico vincolante. Il lupo resta a tutti gli effetti una specie protetta, tutelata dalla Direttiva Habitat e dalla Convenzione di Berna”.
Nel mirino dell’ambientalista anche la richiesta, avanzata dallo stesso Piana, di raddoppiare il numero di capi abbattibili. “Una proposta”, prosegue Badano, “priva di qualsiasi fondamento scientifico e non supportata da dati oggettivi. Nessuna analisi sull’impatto reale delle predazioni, nessuna valutazione sugli effetti a lungo termine di prelievi letali in popolazioni già territorialmente frammentate. Solo una risposta emotiva, ideologica e pericolosa”.
Europa Verde denuncia inoltre l’uso strumentale del tema della convivenza con la fauna selvatica, ritenuto piegato agli interessi di minoranze organizzate e con forti legami politici.
Gli ambientalisti chiedono il ritiro immediato del provvedimento, la sospensione di ogni forma di abbattimento e l’avvio di un confronto aperto, basato su dati scientifici. “La conservazione della natura non può essere barattata in nome di consensi elettorali. Il lupo non è un capro espiatorio: è parte viva e imprescindibile del nostro ambiente”, conclude Badano.