Dopo un fine settimana dai dati sull’epidemia incoraggianti, oggi le Alpi Marittime hanno vissuto un lunedì nero soprattutto nel numero di vittime collegate al coronavirus.
Sono stati addirittura undici i decessi annunciati, dieci negli ospedali e uno nelle case di riposo per un totale che è balzato ben al di sopra di duecento, esattamente 208, dall’inizio della crisi. Quello odierno è uno dei peggiori bilanci dalla scorsa metà di marzo che si appesantisce con l’ingresso di due nuovi malati nelle strutture sanitarie che devono far fronte a 202 contagiati, 28 dei quali in rianimazione.
Non è andata bene neppure nel Var che comunica due nuovi decessi mentre resta stabile il numero di ricoveri e di pazienti in rianimazione.
A questo punto potrebbe essere decisiva la giornata di domani per l’assegnazione del tanto ambito colore verde a partire dall’11 maggio. Due giorni con dati in netto miglioramento avevano tolto l’arancione a favore del verde nel sud-est francese ma i troppi morti di oggi aprono nuovi possibili scenari.
Come se avesse previsto questo peggioramento circostante, il Principato di Monaco ha rinforzato da questa mattina i suoi controlli agli ingressi, frontiere virtuali con la Francia. Gendarmeria e Pubblica Sicurezza hanno messo un freno agli ingressi dei francesi, respingendo quelli che non avevano giustificati motivi per entrare. Monaco protegge il suo beato isolamento fatto di risultati che continuano a proporre degli zero nell’elenco di nuovi contagi, e che hanno portato ad avviare la Fase 2 una settimana prima dei comuni confinanti, con nuove concessioni ed aperture, come quella del Tribunale che riaprirà domattina, e tante raccomandazioni alla prudenza e a seguire le norme di sicurezza ai suoi abitanti.