Oggi con l’intervista alla signora Luisella Berrino inauguriamo la nuova rubrica “Donna Time” in collaborazione con lo Zonta Club di Ventimiglia-Bordighera. Il format andrà online con cadenza mensile al fine di dar voce ad alcune delle tante donne coraggiose della nostra provincia. Donne uniche, che lasciando un segno ispirano altre donne e intere generazioni. Un contributo ci arriva dallo stesso Club Zonta, che vuole diffondere gli ideali ed i principi dell’associazione. Sarà dunque una rubrica ispirata alle donne che hanno saputo migliorare la condizione delle donne.
Una voce cristallina, un sorriso traboccante di entusiasmo, uno sguardo curioso sul mondo, il garbo e la dolcezza di chi sa ascoltare con empatia. Questa è Luisella Berrino, la voce storica di Radio Monte Carlo dove ha concluso nel 2014 la sua carriera iniziata nel 1970. Probabilmente un caso unico in Italia per fedeltà a un’emittente privata.
Le interviste di Luisella durante i 45 anni trascorsi ai microfoni di RMC sono state lo specchio di un’epoca. Il pubblico ha apprezzato la sua genuina simpatia e la capacità di intrattenere con intelligenza e leggerezza per più di quattro decenni.
Le dimostrazioni di affetto da parte dei suoi ascoltatori continuano ancora oggi e non solo da parte degli ascoltatori; nel 2010 vince il premio “Leggio d’oro” per il settore Radio e nel 2013 il premio “Cuffie d’oro” con la seguente motivazione: “È una delle poche ma fondamentali voci italiane che si possono definire, senza margini di errore, la personificazione della radio e del sogno che solo essa può dare”.
Lo sport è stato un’altra delle sue passioni. Ha presentato numerosi rally del Campionato Italiano, Europeo e Mondiale, è stata la voce ufficiale della riedizione storica delle Mille Miglia e dal 1989 è speaker del Gran Premio di Monaco di Formula 1, un altro percorso professionale durato trent’anni.
Si è interessata anche di letteratura. Ha curato per più di dieci anni la diffusione della cultura italiana nel Principato attraverso l’”Incontro con l’Autore“, appuntamenti con scrittori e giornalisti italiani invitati a presentare i loro libri a Monaco e con la creazione del premio di narrativa “l’Amaca” per un’opera prima.
Il Principato ha riconosciuto il valore delle sue iniziative a favore della promozione della cultura italiana e l’ha insignita nel 2010 dell’onorificenza di Cavaliere della Stella della Solidarietà Italiana.
Ha lavorato molti anni anche in televisione, sia in quella italiana che monegasca.
La sua carriera ci racconta di una donna sicura che ha saputo individuare i suoi obbiettivi e realizzare le sue ambizioni con gentilezza e professionalità. Ha raggiunto il successo con cristallina determinazione, senza compromessi e senza attingere a comportamenti dettati da quella parte di “cultura maschile che predilige l’aggressività e l’arroganza”.
Riflessione psicologica a cura della dott.ssa Patrizia Sciolla
Cosa spinge una donna ad essere coraggiosa, ad uscire dalle impronte culturali e le influenze familiari? Ecco un primo assaggio per lavorare sul nostro coraggio.
“Intanto l’ideale sarebbe aver avuto genitori non apprensivi che non abbiano già inculcato il timore. Il coraggio è una dote naturale, i bambini lo sono infatti ma poi qualcosa inizia a spaventarli: le paure genitoriali. Vedere il coraggio come un muscolo: per svilupparlo è sufficiente allenarlo”.
“Questi tre punti sono soltanto uno spunto riflessivo che può portarci a fare qualche piccolo cambiamento. Le persone coraggiose hanno paure ed anche ansia ma… nonostante ciò proseguono nei loro intenti. Tanto più le paure e le ansie sono forti tanto maggiore è il coraggio: del resto non possiamo parlare di coraggio se non esistessero ansie o paure! Dunque la parola d’ordine è continuare per la nostra strada portando con noi tutte le paure e tutte le ansie assumendoci la responsabilità ma portando avanti le nostre scelte autonome!”