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Il peso delle parole. Parte proprio da qua, l’intervista (che trovate integralmente nel video in alto) con Luciano Zarbano, capogruppo di Imperia senza padroni; biglietto per un excursus sulla politica attuale ma con tanta attenzione sul futuro: “Tra quattro anni, cosa sarà dopo Scajola?”.

Secondo il Generale dei Carabinieri, nel capoluogo si vivrebbe un clima di odio dettato da atteggiamenti e toni piuttosto forti. Da appellativi poco carini ad accessi agli atti ritardati volontariamente, sarebbero alcuni dei comportamenti che hanno indotto Zarbano a chiedere una distensione dei toni. Sono stati cinque mesi intensi: tra maggioranza ed opposizione, non hanno certo abbassato la voce e gli argomenti non sono mai mancati.

Tra gli ultimi, in ordine di tempo, il ricorso per l’ineleggibilità a sindaco di Claudio Scajola, già commissario dell’Ato Idrico. Un’udienza che ha portato in tribunale il primo cittadino, da un lato, e Zarbano, Bracco e Sardi come ricorrenti; il giudice ha respinto la richiesta dell’ opposizione che, ancora, non si sbilancia per un futuro Appello. “Non cambio la mia connotazione politica, c’è una promiscuità momentanea perchè combattiamo le stesse battaglia” riferendosi al rapporto con gli altri due leader dell’opposizione.
Zarbano però sottolinea come abbia, in un certo senso, “simpatia per Scajola” e che le attività della minoranza non sarebbero mosse da sentimento personale ma soltanto da un forte senso civico.

Dopo gli sgarbi in campagna elettorale, i rapporti con Fratelli d’Italia rimangono sui binari della normalità mentre scotta ancora la delusione per Silvia Mameli, la consigliera che, da poco, è passata al gruppo misto.