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È stato pubblicato da Liguria Ricerche il nuovo report 2024 dedicato alla sicurezza e alla criminalità organizzata in Liguria, realizzato sulla base dei dati Istat, ANBSC e Regione Liguria. Il documento fotografa un territorio attento e attivo nel presidio della legalità, e mostra un rafforzamento del contrasto alla criminalità. I reati più diffusi, come i furti e i danneggiamenti, risultano in calo; diminuiscono anche i delitti informatici e migliorano, inoltre, le condizioni percepite dell’ambiente urbano. Infine, cresce l’impegno sul riutilizzo sociale dei beni confiscati.

“La Liguria si conferma una delle regioni italiane più attive nella prevenzione – ha dichiarato l’assessore regionale alla Sicurezza Paolo Ripamonti – anche grazie a investimenti concreti nella formazione della polizia locale, nei percorsi educativi per le scuole e nel sostegno agli enti locali. Il contrasto alla criminalità organizzata non è fatto solo di repressione ma anche di prevenzione e cultura della legalità. I dati di questo report ci offrono uno strumento prezioso per capire dove intervenire meglio e con maggiore efficacia rispetto a quanto fatto sinora. La sicurezza dei cittadini si costruisce ogni giorno, attraverso la trasparenza”.

Durante la conferenza stampa di presentazione del report, è intervenuto anche il sottosegretario agli Interni, che ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra livelli istituzionali per il contrasto alle mafie e la valorizzazione del riuso sociale dei beni confiscati. Si è poi parlato del rapporto tra intelligenza artificiale e criminalità e di prevenzione e contrasto dell’usura e dell’estorsione.

Secondo il report 2024, i beni ‘in amministrazione’, siano essi immobili o aziende, sono stati in totale 251, mentre sono stati 206, nello stesso periodo, quelli ‘destinati’ (+37 rispetto al 2023). Si tratta di beni distribuiti in 40 Comuni liguri. Un dato significativo, che testimonia l’efficacia del lavoro sul territorio, è quello che attesta che in Liguria quasi la metà dei beni confiscati viene destinata a nuovo utilizzo.

A sostegno di questi processi, la Regione ha stanziato oltre un milione di euro: 500mila euro con il bando 2022 – che ha permesso il finanziamento di 6 interventi, completati nel 2024 – e 600mila euro con il nuovo bando 2024, già assegnati a 7 comuni per la ristrutturazione di 9 beni immobili confiscati.

Per quanto riguarda i reati collegati alla criminalità organizzata, nel 2023 si è registrato un aumento delle denunce per delitti associativi del +16,6% rispetto al 2022, con percentuali più alte a Genova e La Spezia. In particolare, crescono le denunce per truffe, frodi e contraffazioni (9.257 casi, +19,2%) e per reati legati agli stupefacenti (1.296 casi, +14,4%). Questo dato, pur richiedendo attenzione, è anche indice di una maggiore attività di controllo e contrasto da parte delle forze dell’ordine.

Resta alta l’attenzione sul fronte della sicurezza percepita. Il 17% dei liguri ritiene di vivere in una zona a rischio criminalità, e il 23% dichiara che la criminalità incide in modo significativo sulle proprie abitudini di vita. Rispetto all’indagine precedente, è tuttavia diminuita la percentuale di cittadini che percepiscono degrado o scarsa illuminazione nei luoghi in cui vivono.

Nel 2024 sono cresciute anche le chiamate al numero antiviolenza 1.522: +67,1% rispetto allo stesso periodo del 2023, con un +78,8% di chiamate effettuate direttamente dalle vittime. La rete regionale si è rafforzata con 11 Centri Antiviolenza attivi, 7 Case rifugio attive, e 4 nuovi Centri per uomini autori di violenza aperti a Sarzana, Rapallo, Albenga e Imperia (per un totale di 6 Centri per uomini autori di violenza).