La consigliere di ‘Civicamente Bordighera’ Mara Lorenzi interviene, tramite nota stampa, sul ritorno della Liguria in zona gialla da domani, 1 febbraio.
“La Liguria ritornerà Zona Gialla da lunedì 1 febbraio in un momento in cui la Provincia di Imperia ha un quadro epidemiologico con direzione incerta. Situazione da tenere in conto affinché le liberalizzazioni della Zona Gialla non si traducano in un’espansione dei contagi che metterebbe a rischio la campagna vaccinale per gli anziani e la scuola in presenza per i ragazzi.
Dall’inizio del periodo Arancione a metà gennaio c’è stata nella nostra Provincia una tendenza all’incremento di nuovi contagi giornalieri, e soprattutto un aumento sensibile del numero di pazienti ospedalizzati. Tra metà dicembre e metà gennaio tale numero si era stabilizzato al disotto dei 70 pazienti, ma negli ultimi 10 giorni è cresciuto fino a 96; e le sorveglianze attive sono passate da 500-600 a 1700-1800. Sembrano dunque essere operative dinamiche interne a questa zona che, malgrado le restrizioni del periodo Arancione ormai attive da 15 giorni, non hanno permesso di abbattere i numeri, anzi hanno permesso che si alzassero.
In tale contesto è elemento di preoccupazione che la vicina Costa Azzurra sia zona di Massima Allerta nella recentissima mappa dei contagi stesa dalla Commissione Europea, avendo un numero di contagi superiore a 500 persone ogni 100.000 abitanti. Il DPCM 14 gennaio 2021 vede la Francia e il Principato di Monaco tra gli Stati ai cui cittadini è permesso entrare in Italia solo esibendo risultato negativo di test molecolare o antigenico effettuato a mezzo di tampone nelle 48 ore precedenti l’arrivo in Italia. In assenza del tampone negativo, si richiede l’isolamento fiduciario. È vero che ci sono alcune eccezioni a queste norme, ma sono condizionali a comprovate esigenze di lavoro o salute, o a necessità di transito sul territorio Italiano. È fondamentale che le autorità facciano rispettare la normativa al confine, come anche la normativa che per ora limita la mobilità tra Regioni, eccetto per le seconde case.
È nell’interesse di tutti che questo periodo di paure e restrizioni finisca al più presto. La via d’uscita è un’estesa vaccinazione contro il COVID-19, che deve essere una priorità e potrà essere tanto più tempestiva quanto più basso sarà il contagio sul territorio liberando così tempo, personale, e risorse del sistema sanitario”.