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Proseguono le lezioni ‘du nosciu dialettu con Giannetto Novaro, superstite di un’epoca la cui società era basata sul ciclo annuale delle operazioni agricole.

All’interno del libro ‘Diano Castello. Arte, storia, cultura e tradizioni di un borgo ligure‘ sono numerosi gli interventi volti ad approfondire il ‘Castrum Diani‘, una perla tra le perle del Golfo Dianese. La memoria e la tradizione sono state affidate proprio a Giannetto che, per sua lunga esperienza di presidente della Communitas Diani, è profondo conoscitore.

Ai nostri microfoni Novaro ha spiegato: ‘A stè a l’è a môe di povei‘. L’estate è la madre dei poveri. Non ci sono problemi di riparo e riscaldamento, fa caldo per tutti e nei campi si possono raccogliere molte varietà di frutti.

Novaro ha spiegato anche i significati di Mesuia‘, la falce, e ‘Berriùn‘, arcaico strumento composto da due legni appositamente forati ed un intreccio di corde che serviva per il trasporto del fieno. Usato per rendere trasportabile un carico di fieno o di paglia, a dorso di mulo, è costituito da bastoni trattenuti fra loro da due robuste corde, abilmente acconciate e legate.

La spiegazione integrale di Novaro nel video-servizio a inizio articolo.