Domande dirette all’assessore regionale Giacomo Giampedrone e un appello all’assessore regionale Marco Scajola. È questo il contenuto della lettera aperta inviataci da un nostro lettore, Rinaldo Sartore, per chiedere delucidazioni e un impegno concreto sulla drammatica situazione di Monesi di Mendatica, borgo dell’entroterra devastato dall’alluvione del 2016 e dalle conseguenti frane.
Di seguito il testo integrale della lettera:
Inizio con un doveroso riassunto per ricordare, a chi avesse letto solo l’ultimo comunicato stampa della Regione Liguria di ieri, mercoledì 16 maggio, comunicato nel quale si legge: “Sarà pronto a fine ottobre, con l’avvio della stagione invernale, il bypass della Sp 100 di Monesi di Mendatica crollata nel 2016 a seguito delle eccezionali piogge abbattutesi sul territorio imperiese il 23 e il 24 novembre e sarà completata, entro l’autunno, l’attività geognostica e di monitoraggio del ponte sul Rio Bavera che consentirà l’apertura del collegamento con il Piemonte.” Allo stato attuale trattasi della ennesima comunicazione nella quale si prevede ed enfatizza la realizzazione di un’opera che doveva essere terminata un anno fa come da precedenti Annunci in Corso. La cronistoria: – La Ordinanza – n° 12 del 26.11.2016 – di inagibilità emanata dal sindaco di Mendatica, Piero Pelassa, il giorno dopo il disastro, permane su tutte le abitazioni della frazione; anche su quelle integre. La “risposta” in data 20/12/2017 dello stesso sindaco alla petizione con la quale 19 proprietari di seconde case hanno chiesto, dopo un anno, l’aggiornamento dell’ordinanza, è stata tutt’altro che esaustiva malgrado sia articolata su due pagine; oggi detta ordinanza è ancora in vigore e ogni giorno che passa, consolida e peggiora lo stato di isolamento totale di Monesi di Mendatica. Aggiungo l’eloquente non risposta, dell’assessore regionale Giacomo Giampedrone, ad una richiesta formulata dall’allora presidente dell’associazione Monesi Borgo Antico inerente la seguente dichiarazione attribuita allo stesso assessore da un quotidiano locale: “Se sarà possibile intervenire, faremo tutto quel che sarà possibile, anche chiedendo l’aiuto dello Stato. C’è però l’eventualità che ci arrivino risposte differenti. Siamo al cospetto di un malato gravissimo” Io sono ostinato sia nel continuare a chiedere chiarezza, sia nell’essere ottimista; mai ingenuo e neppure cortigiano. Per cui la domanda che il silenzio dell’assessore Giampedrone mi suggerisce è: Monesi di Mendatica sarà o non sarà sacrificata? Quando la progettata variante ricollegherà la s.p. 100 di Monesi rendendo raggiungibile Monesi di Triora, Monesi di Mendatica farà la fine dei borghi del Belice? Se a tutto ciò aggiungiamo che la Regione Liguria non ha ancora ottenuto dal governo, per Monesi, la dichiarazione dello stato di calamità naturale, i timori e le preoccupazioni aumentano. A gennaio 2017 su tutti i quotidiani locali abbiamo letto decine di titoli del genere “Il via ai lavori in primavera” . Ora, dopo sedici mesi, giunti a primavera 2018 si proclama, con toni trionfali, “Sarà pronto a fine ottobre” Va bene che anche la primavera è in ritardo ma in questo caso trattasi di evento naturale; la burocrazia – leggi immobilismo- è fuori luogo. Concludo rivolgendomi al nostro Assessore Regionale imperiese Marco Scajola, legato a Monesi da quando era giovanissimo, al quale pur essendo lieto di riconoscere la tempestività della stessa Regione Liguria nel finanziare con quasi un milione e mezzo i lavori di recupero della viabilità ordinaria, desidero chiedere di dare ai frequentatori di Monesi le risposte ai dubbi che li tormentano da un anno e mezzo.