Sono stati i primi a subire le conseguenze di questa emergenza sanitaria con la chiusura delle scuole, ma sono anche quelli di cui forse si parla meno.
Stare chiusi in casa per quasi tre mesi non è sicuramente stato facile per i nostri bambini. Da un giorno all’altro non poter vedere gli amici, i professori, i nonni, i parenti e i cugini è sicuramente stato un “piccolo” trauma. Ma spesso i bimbi sono più forti di quanto tendiamo a pensare. Guardano e interpretano il mondo con grande semplicità, cogliendo sfumature spesso nascoste a noi grandi.
In questi mesi abbiamo sentito parlare di malati, morti, crisi finanziaria, difficoltà di ogni tipo. Quando si è parlato di bambini lo si è fatto quasi esclusivamente per parlare del sistema scolastico e della sua riapertura.
Quasi mai (e questo accade anche in periodi non di emergenza) la società ascolta la loro voce, i loro sentimenti.
Riviera Time ha chiesto a Lorenzo, Davide e Giulia (10, 11 e 13 anni) di raccontarci come stanno vivendo questo momento storico. Risposte semplici, dirette, ma molto più significative di tanti altri discorsi che abbiamo ascoltato in questo periodo.