Legame turismo-enogastronomia sempre più forte, ma la Regione perde stelle Michelin: l'analisi dell'assessore Berrino
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Sembra forse superfluo dirlo, ma il connubio tra enogastronomia, turismo e intrattenimento sembra oggi forte più che mai.

Ma è davvero così? E il buon cibo può creare realmente turismo o è solo un ingrediente di una ricetta molto più ampia?

Ne abbiamo parlato davanti a un bicchiere di vino con l’assessore regionale Gianni Berrino e il nostro collaboratore, Roberto Mostini, critico gastronomico e selezionatore della Guida Touring.

È realmente così. Basta pensare che circa il 40% dei turisti si indirizza verso una meta anche per l’offerta di grande qualità per quanto riguarda la cucina e i vini. Sempre di più, quindi, l’enogastronomia fa parte del pacchetto turistico che si è inclini a scegliere,” commenta Berrino.

In tutto questo pare giochino un ruolo fondamentale le guide enogastronomiche. Guide che però nel 2019 hanno penalizzato la Liguria che perde quattro stelle Michelin sulle 10 dell’anno scorso, due sono quelle perse in provincia di Imperia.

“Le guide sono sicuramente importanti. Sono il riferimento di molti turisti,” spiega Mostini.

“Ci sono però da fare alcune valutazioni. Nel 2002 – continua – erano 25 i ristoranti in Provincia con almeno una stella ‘Michelin’. Ora sono solo sei. Inoltre, è notizia di questi giorni, molti bravi chef giovani della Liguria, nei prossimi mesi, non saranno riconfermati. Una situazione che ci preoccupa. C’è l’offerta, ma sembra che si sia abbassata la qualità.”

“Credo che una delle ragioni – risponde l’assessore Berrino – sia che il turismo sta cambiando. Inoltre, la Liguria è una regione di 1 milione e 700 mila abitanti. Confronto Milano, Firenze, Torino, dove gravitano milioni di persone, credo sia molto più difficile. Finché non avremo una vera e propria destagionalizzazione sviluppata diventa un’impresa mantenere un ristorante stellato. Sanremo, ad esempio, ha mantenuto la stella Michelin perché è una delle poche città dove il turismo è forte anche in inverno.”

Ha poi aggiunto: “Dobbiamo però dire che ci sono molte realtà di alta ristorazione anche se non hanno stelle Michelin. Realtà da valorizzare e far conoscere e altre guide lo fanno andando a parlare anche delle nostre eccellenze.”

In questo discorso bisogna inserire l’entroterra ligure che ha grandi potenzialità di crescita sotto più punti di vista.

“Il nostro entroterra offre prodotti d’eccellenza e negli anni si è fatto tanto lavoro anche nelle nostre tradizionali trattorie per andare verso i gusti dei turisti mantenendo, però, la nostra originalità e i nostri piatti caratteristici. Dobbiamo comunicare, far conoscere queste eccellenze. Come Regione Liguria abbiamo deciso che uno dei canali principali per promuovere il nostro territorio è proprio l’enogastronomia. Attorno alle nostre eccellenze si possono offrire dei pacchetti turistici da mettere sul mercato perché vale veramente la pena di venire in Liguria per degustare i nostri magnifici vini e i nostri prodotti: dal mare alla montagna.”

Riviera Time ha fatto il quadro della situazione su turismo ed enogastronomia con due esperti del settore.