Centrodestra ligure in totale fibrillazione in queste ore. A determinare l’ultimo scossone sono state le dimissioni del segretario provinciale della Lega di Imperia, Giulio Ambrosini, rassegnate dopo il grave disappunto espresso dai vertici regionali del Carroccio per la sua partecipazione alla recente convention di Claudio Scajola. Che questo potesse essere il finale della vicenda lo si era intuito già nel corso della conferenza stampa della Lega di sabato scorso, con il segretario regionale Edoardo Rixi che era apparso molto contrariato, per usare un eufemismo, per quanto accaduto. Ieri sera, nel corso di un direttivo della Lega, sono arrivate le dimissioni.
La questione Claudio Scajola ha gettato nel caos il centrodestra ligure, che mai era apparso così disorientato negli ultimi anni. Ad oggi la Lega ha espresso la propria forte e netta contrarietà alla candidatura dell’ex ministro e ha spiegato che cercherà per Imperia un candidato civico. Fratelli d’Italia ha nel frattempo lanciato nella corsa alla carica di primo cittadino il consigliere comunale uscente Alessandro Casano. Forza Italia, infine, sembra imbrigliata nella tensione tra il tener fede al modello Toti e la difficoltà di trovare qualcuno pronto a scendere in campo contro l’ex ministro. Senza contare che ad oggi nessuno sa con certezza chi potrà utilizzare il simbolo nella campagna elettorale, se Claudio o Marco Scajola.
In tutto questo si inserisce il clima di tensione creatosi ieri attorno alle parole – parzialmente smentite, seppur tardivamente – del coordinatore regionale di Forza Italia, Sandro Biasotti, che aveva ipotizzato un’uscita degli azzurri dall’amministrazione Toti nel caso di un accordo nazionale “contro-natura” tra Lega e Movimento 5 Stelle. A queste parole ha fatto seguito una pioggia di comunicati stampa, da parte dei vari esponenti regionali, che hanno preso le distanze dalla posizione di Biasotti.
Tutto questo senza aggiungere la situazione delicatissima a livello nazionale e situazioni locali più piccole ma non meno importanti, come Bordighera e Vallecrosia, dove il centrodestra dimostra una volta di più il proprio momento di spaesamento.