“Il primo nome di questo bosco sacro fu Lucus Bormani” riferisce Gianmaria Mandara, puntuale al classico appuntamento con Riviera Time alla scoperta dei luoghi più caratteristici di Diano Marina. Borman, infatti, era un sanguinario dio del panteon locale, tremendo Signore delle Acque, che trovava sede proprio nella foresta.
Dopo l’arrivo delle forze Romane in Riviera, il luogo fu intitolato a Diana, che per tale civiltà rappresentava la dea, infatti, delle selve, della fauna e della caccia, spesso accostata a Marte, dio sanguinario come Borman.
Proprio a quest’ultima dea il maestro Casati decise di dedicare una colorata opera, che ancora oggi, recentemente restaurato a cura di Sandro Soravia, offre il benvenuto a quanti decidono di recarsi nelle azzurre spiagge di questa cittadina; in questo bassorilievo, possiamo ammirare la dea, raffigurata in compagnia di un piccolo cervide e di un pesce.