Curiosità le difficoltà delle aziende che sono rimaste aperte con Gabriele Chiappori
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Questo periodo di emergenza sanitaria ha visto costrette molte attività a tenere chiuse le proprie saracinesche per evitare il diffondersi del contagio da Covid-19, ma alcune hanno potuto tenere aperto non senza difficoltà.

Tra queste la filiera elettrica, servizio considerato essenziale fin da subito dal Governo. Alla vigilia di questo 1° maggio particolare abbiamo raccolto la testimonianza di Gabriele Chiappori di EF 90, azienda con 4 punti vendita in Provincia e uno nel savonese per sapere come sta andando il settore.

“Il comparto ha potuto continuare a lavorare, ma molti nostri cliente hanno comunque preferito rimanere chiusi e quelli aperti hanno lavorato molto poco. I numeri sono impietosi e vedono un un calo del fatturato che per marzo è di almeno il 50% e per aprile potrebbe arrivare addirittura al 70%. Nei nostri 4 punti vendita abbiamo 44 dipendenti. Sono tutti i cassa integrazione perché abbiamo cercato di gestirle tra orario di cassa integrazione e orario ordinario. L’obiettivo è quello di limitare le differenze in busta paga.”

A quanto ci racconta Gabriele il lavoro negli ultimi giorni sembra avere una timida ripresa, ma non basta e ora si spera in maggio. Anche oltre confine la situazione non è migliore: nonostante abbia resisto fino a poco più di metà marzo poi c’è stato un crollo vertiginoso.

E adesso cosa bisogna chiedere al Governo?

C’è bisogno di una grossa iniezione di liquidità verso i nostri clienti, principalmente aziende di impianti elettrici, per poter supportare il momento. Servono aiuti verso tutta la filiera a salire perché noi lavoriamo con i fornitori e produttori e abbiamo bisogno di coprire le falle che si sono generate.”

Nonostante le difficoltà Gabriele Chiappori si è impegnato in un’iniziativa benefica, ‘Il Ponente Si Muove’, che ha portato grandi risultati.

“Mi ha dato la possibilità di tenere la testa impegnata senza deprimermi su quello che era il lavoro. Nata grazie al tam tam di Facebook, questa iniziativa ci ha permesso di raccogliere 83mila euro. I fondi raccolti sono stati destinati in larga parte all’Asl 1, alle croci che lavorano sul territorio e ad associazioni. Ieri sera abbiamo inoltre consegnato oltre 300 pizze ad alcune famiglie che ci sono state indicate dai servizi sociali dei vari Comuni. Un piccolo gesto per permettere ad alcune famiglie con bambini di fare un po’ di festa.”

Nel video l’intervista completa a Gabriele Chiappori.