“Ci dicono che nel settore turistico non si trova personale: questo è falso e non fa bene al Paese. È tempo di investire in turismo di qualità, a partire dalla qualità del lavoro. Siamo qui, se rispettate il nostro lavoro”, così recita il volantino distribuito dagli attivisti della Cgil Filcams davanti alle spiagge di Arma di Taggia. Filcams è quella sezione del sindacato confederato che si occupa dei lavoratori del commercio, del turismo e dei servizi, e oggi è scesa a fare volantinaggio nelle spiagge con lo slogan Mettiamo il Turismo Sotto Sopra.
E in effetti, i dati sembrano dipingere una situazione provinciale, regionale e nazionale non propriamente rosea riguardo al lavoro stagionale in ambito turistico: circa il 93% degli impiegati nel settore è precario, e oltre il 30% non vede l’applicazione contrattuale. Inoltre, la maggior parte di questi lavora tre o quattro mesi l’anno, in completa assenza di ammortizzatori sociali.
“Il Contratto Nazionale del Turismo non è rinnovato da oltre cinque anni”, denuncia ai nostri microfoni il segretario regionale del sindacato, Marco Carmassi, “Serve un tavolo nazionale che intervenga sul rinnovo dei contratti”. E aggiunge che “dal Governo, per ora, non è giunta alcuna risposta. Il salario minimo dev’essere il punto di partenza”.
Ed è infatti una delle tematiche cruciali delle rivendicazioni della Filcams: la maggior parte degli impiegati nel turismo percepisce meno di 9 euro all’ora; a lato del rispetto di un salario minimo, la sigla richiede l’applicazione contrattuale, contratti full time e assunzioni a tempo indeterminato. Ma il messaggio è rivolto, oltre che alle istituzioni, anche alle imprese.
“Gli stagionali vengono da noi a lamentare la mancata corrispondenza della busta paga”, dichiara Laura Ceccarelli, segretaria provinciale, “Oggi siamo qui per sensibilizzare l’opinione pubblica: il turista deve conoscere la condizione di irregolarità in cui spesso lo stagionale opera”.
Le interviste integrali nel video-servizio a inizio articolo.
