Ieri sera, l’aurora boreale è tornata a illuminare i cieli d’Italia, regalando uno spettacolo naturale mozzafiato proprio nella notte del primo giorno del nuovo anno. Dopo alcuni mesi dall’ultima apparizione, il fenomeno celeste si è manifestato nuovamente, affascinando gli osservatori e riempiendo i social di spettacolari immagini. Anche i cieli del Ponente ligure sono stati testimoni di questo evento sempre più frequente.
La causa di questa nuova esibizione è da attribuire a una tempesta geomagnetica di forte intensità, classificata come G4, che ha reso possibile la visione dell’aurora boreale a latitudini insolite, coinvolgendo così anche il nostro Paese.
Come nasce l’aurora boreale
L’aurora boreale, così chiamata quando si verifica nell’emisfero nord, e australe nell’emisfero sud, è un fenomeno ottico dell’atmosfera terrestre. Sebbene si manifesti durante la notte, la sua origine risale all’attività solare. Il Sole, oltre a emettere calore e luce, invia verso la Terra un flusso di particelle cariche chiamato vento solare. Quando questo vento incontra il campo magnetico terrestre, si innesca una reazione che produce energia, provocando l’eccitazione degli atomi di ossigeno e azoto presenti nell’atmosfera.
L’interazione tra le particelle solari e i gas atmosferici genera le tipiche luci danzanti nei cieli, che si tingono di verde, rosso e azzurro. Più il vento solare è intenso e denso, più l’aurora risulta luminosa e visibile anche a latitudini più basse rispetto alle regioni polari.
Il colore rosso nei cieli italiani
Mentre in Lapponia o in Islanda l’aurora appare spesso di colore verde, in Italia l’aurora boreale ha mostrato sfumature rosse. Questo accade perché, quando l’attività solare è particolarmente intensa, le particelle del vento solare riescono a interagire con l’ossigeno molecolare a quote più elevate, tra i 400 e gli 800 km sopra la superficie terrestre. Il colore verde, invece, si manifesta generalmente a quote più basse, tra i 100 e i 300 km.