La guerra era appena finita, il cinema espressionista tedesco si apprestava a portare sugli schermi una serie di mostri che poi sarebbe debordata drammaticamente nella realtà: da Caligari a Hitler, per dirla con le parole del critico e storico Kracauer.
Nel mentre, lavorando non in un rifugio segreto o in un castello nei Carpazi ma tra Parigi, Costa Azzurra e Riviera di Ponente, il dottor Serge Voronoff si stava guadagnando notorietà internazionale grazie alle sue ricerche tese a restituire virilità e giovinezza trapiantando parti di testicolo di giovani scimmie nell’apparato genitale di uomini anziani. Nel 1920, il più celebre dei barman parigini, Harry MacElhone, presso l’Harry’s New York Bar, serviva orgoglioso un cocktail di sua invenzione, a base di gin, succo d’arancia, granatina e assenzio, chiamato Monkey gland in onore del chirurgo russo.
Ai suoi esperimenti si riferiva il ritornello della canzoncina Monkey Doodle-Doo nel musical The Cocoanuts con parole e musiche di Irving Berlin messa in scena nel 1925 a Broadway con protagonisti i fratelli Marx: Se sei troppo vecchio per ballare procurati una ghiandola di scimmia.
Nello stesso anno Voronoff comprò da un diplomatico britannico, una villa a Grimaldi di Ventimiglia, dotata di un ampio parco che presto dotò di gabbie in cui tenere le scimmie per i suoi esperimenti.
L’anno successivo il Politburo sovietico approvò il progetto di Ilia Ivanov finalizzato a produrre ibridi uomo-scimmia da utilizzare come forza-lavoro, che ottenne l’appoggio anche del Centro Pasteur di Parigi, frequentato anche da Voronoff. Sulle rive della Senna i due si incontrarono ed ebbero occasione di collaborare. In quegli stessi anni Voronoff incontrò anche un altro compatriota famoso, omonimo del suo collega, il poeta Vjaceslav Ivanov, che, una volta, a Pavia, gli si rivolse in questi termini: Maestro, a ringiovanire sono tutti bravi, e anche le illusioni danno una mano; ma apprendere a invecchiare, quella è arte difficile. Putroppo, però, questa saggia affermazione cadde nel vuoto.
Ancora in tempi recenti, ogni tanto qualcuno ha creduto di vedere, nei boschi sopra Grimaldi, i frutti di questa follia ed è scattato l’allarme per l’uomo-scimmia, a conferma del fatto che se è certa l’inesistenza delle isole dei vari dottor Moreau quali luoghi geografici, altrettanto indubitabile è la loro realtà quali luoghi mentali.
Francesco Sarchi