Elezioni così caotiche, confuse, zoppicanti, divisive come quelle che stiamo respirando veramente non solo non ce le meritiamo, ma neppure ce le immaginavamo. Forse solo Franco Basaglia, l’innovatore nel campo della salute mentale, lo scienziato che ha fatto chiudere i manicomi, se fosse ancora in vita potrebbe tentare di spiegarlo, visto che ieri la stessa Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, non sentendosi sicura all’interno dei suo palazzo di governo ha, di fatto, la prima volta da che mondo, licenziato gli agenti di polizia che controllavano la sua incolumità, chi usciva e chi entrava nei corridoi o nei suoi locali.
Sempre ieri sera su LA7, nella trasmissione della Gruber “Otto e Mezzo” si è parlato addirittura di accuse, timori, di ben 7-8 complotti denunciati, messi in campo nei confronti dell’attuale governo di centro destra per bocca degli ospiti della trasmissione, dall’on. Bersani al direttore de Il Fatto Quotidiano Travaglio, all’inviata Palmerini, de Il Sole 24 Ore. Ma dove viviamo, in Italia, su Marte o nelle foreste? Sino a qualche giorno, mese, anno fa si sentiva dire “una volta la politica era una cosa seria. Ora non più, è un asilo o un casinò, dove la ragione ancora zoppica e, peggio, si gioca d’azzardo”. Perché? Se lo si domanda a chi non va più a votare, che è il 50% degli italiani, la risposta, cestinando quelle scorrette od oscene, si può sintetizzare così: “Da troppo tempo in campagna elettorale i candidati promettono il paradiso a tutti. Loro poi ci vanno a razzo, noi restiamo come e più di sempre a terra, con le gomme sgonfie e l’inferno che si avvicina sempre di più”.
In Liguria, dopo il caos dell’arresto e delle dimissioni del presidente Giovanni Toti (centro destra) e le prossime elezioni già fissate ad ottobre, praticamente domani, per eleggere nuovo presidente, nuova maggioranza e nuova opposizione, sembra che si navighi alla cieca. Un giorno dicono una cosa, annunciano nomi di candidati e possibile presidente, poi rinviano all’indomani aggiungendo novità, perplessità, accordi, disaccordi. Insomma un bla, bla, bla, che scontenta tutti ed allarga il probabile numero di chi non andrà a votare. Come dar loro tutti i torti se chi è al timone non riesce a capire dove sono gli scogli, chi merita di essere votato per capacità, onestà, competenza e chi invece deve essere subito scartato perché non all’altezza del ruolo che dovrebbe ricoprire? O assolutamente da eliminare prima ancora che respiri, perché vorrebbe fare soprattutto “Cicero pro domo suo”, solo i suoi interessi, non quelli della collettività. A buon intenditor poche parole.
Da Genova, da Telenord, altri emittenti, social, altre testate arrivano notizie da interpretare tipo quella del sindaco della Superba e della Lanterna Marco Bucci che, uscendo dal consiglio comunale avrebbe testualmente dichiarato che leader del centrodestra “da Roma mi hanno chiamato in tanti” per sondare la sua disponibilità ad una sua candidatura a presidente della Regione. Lui parrebbe, secondo una fetta di chi lo conosce, intenzionato a finire il mandato attuale di sindaco che scade nel 2027. Chi ha ragione? Ad Imperia, come a La Spezia o a Savona girano nomi di candidature a consiglieri, assessori, presidenti regionali come una giostra impazzita. A cominciare per parlare solo della Riviera dei fiori, dal nuovissimo vicesindaco di Sanremo Fulvio Fellegara (Pd-sinistra-civici) accusato da molti dei 5mila che lo hanno votato alle comunali di “tradimento”. Di prendere in giro, se deciderà di andare a Genova ed abbandonare Sanremo chi ha creduto in lui, chi gli ha dato fiducia, di fare il gioco (?) del sindaco civico di Sanremo, l’avvocato Alessandro Mager, e del suo gruppo civico (Tommasini-Biancheri-sostenitori-industriali-imprenditori con progetti & C.) con cui l’esponente candidato di sinistra ha fatto accordi e alleanza facendoli vincere al ballottaggio con il suo tesoretto di 5mila voti.
A seguire Armando Biasi, Enrico Ioculano, Mario Conio, Marco Scajola, Chiara Cerri, Cristian Quesada, Luca Lombardi ed un’altra decina di aspiranti amministratori regionali. Fantasie? Accuse sbagliate, i soliti bluff, giochi pesanti per screditare senza scrupoli tutto e tutti? Calma e gesso, vedrete che oggi usciranno altri rinvii, ipotesi, verità. Sembra il film di un cattivo regista. Purtroppo assomiglia alla verità: ieri sera alle 22 e 24 è arrivato un flash sibillino dalla Lega in cui si legge che oggi Matteo Salvini al termine della riunione dei gruppi parlamentari del partito svelerà tutto e alla domanda dei giornalisti se sarà il genovese Rixi il candidato della Lega come nuovo presidente della Liguria risponde con un sorriso mefistofelico “sorpresa”!