Gli studenti dei licei di Finale Ligure e Imperia hanno avuto l’opportunità di visitare la casa circondariale di Imperia nell’ambito del progetto “La scuola va in carcere“. La visita, consolidata negli anni precedenti ma interrotta a causa della pandemia di Covid-19, è stata ripresa con entusiasmo.

La direttrice, dr.ssa Caterina Tancredi, ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa: “Per questa direzione tale iniziativa è ritenuta meritevole sia per gli aspetti educativo-formativi degli studenti, nonché per l’opportunità, offerta al carcere, di aprirsi al territorio ed ai cittadini”.

Ad accogliere i ragazzi, oltre la direttrice, il comandante di reparto di Polizia Penitenziaria, sost. comm. Marco Agostinelli, coadiuvati dai vari uffici di Polizia Penitenziaria (Matricola, NTP… che per quanto di competenza hanno rappresentato le attività di base svolte presso gli stessi), l’area trattamentale e l’area sanitaria ASL 1 imperiese che hanno altresì contribuito alla riuscita di tale progetto.

Il comandante ha illustrato agli studenti l’organizzazione del carcere e più precisamente del reparto di Polizia Penitenziaria sottolineando che l’istituto di Imperia essendo una casa circondariale, accoglie soggetti con reati, per così dire, “meno gravi” e comunque con fine pena o residuo pena non superiore a 5 anni; è gestito per la sicurezza da 48 unità di Polizia Penitenziaria che coadiuvano, e quindi prendono parte, insieme all’area trattamentale, all’opera di osservazione e trattamento rieducativo del ristretto.

Tante le domande da parte degli studenti, attenti e partecipi che hanno tra l’altro portato a casa alcuni gadget della Polizia Penitenziaria.

Dalla casa circondariale di Imperia tutta – Polizia Penitenziaria e personale civile dell’amministrazione Penitenziaria – un grande in bocca al lupo agli studenti per la conclusione del loro percorso scolastico e per il loro esame di maturità auspicando che tale iniziativa sia stata anche un momento di riflessione: “È facile cadere in errore, difficile è rialzarsi in piedi e superare solitudine e dipendenze, pregiudizi ed etichette”.