Fava - Sanremese
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Le misure anti-covid dell’ultimo Dpcm risparmiano in parte il mondo del calcio chiamato comunque a rispettare un protocollo interno concordato con i ministeri competenti, e riguarda i tre livelli del professionismo, Serie A, B e C ma ci sono dubbi interpretativi in particolare sulla Serie D, categoria nella quale militano le due squadre più importanti della nostra provincia, Sanremese ed Imperia.

Per cercare di avere un quadro più chiaro ci siamo rivolti direttamente ai protagonisti, in questo caso al Direttore generale dei matuziani Pino Fava che incontriamo sul campo del Taggia dove la Sanremese è stata ospite per una seduta di allenamento causa indisponibilità del manto del Comunale sottoposto alla risemina.

“Innanzitutto ci tengo a ringraziare il Taggia Calcio per averci ospitato e per la   disponibilità a darci una mano come sempre” dice Fava.

Riguardo al nuovo Dpcm – prosegue – nel nostro settore sembra stia regnando una grande confusione. Siamo stati in bilico se essere considerati semi-professionisti e continuare o dilettanti a tutti gli effetti e quindi fermarci. L’attesa è durata qualche giorno poi ci hanno dato l’ok per andare avanti in quanto la Serie D è un campionato a valenza nazionale con i suoi nove gironi che coprono tutta la penisola ma è stato necessario anche un referendum interno sulla volontà delle società e la voglia di andare avanti è stata predominante”.

“Noi non ci siamo fermati mai – dice il Direttore – ma l’incertezza è sul futuro, se e come finirà questo campionato. Viviamo alla giornata e ogni partita va affrontata come una finale proprio perché potrebbe essere l’ultima. Siamo partiti bene e abbiamo ottenuto buoni risultati, dobbiamo continuare così”.

Il nostro protocollo è diverso da quello dei professionisti – spiega – non c’è un numero minimo o massimo di casi positivi per rinviare una partita. Se nella rosa risulta un positivo al test va segnalato alla nostra Lega e poi si decide. A noi è stata rinviata la sfida con il Saluzzo perché loro avevano due positivi tra giocatori e staff ed hanno chiesto e ottenuto il rinvio”.

“Il match di domenica contro il Derthona lo anticipiamo al sabato per avere un giorno di riposo in più in vista del turno infrasettimanale con il Bra, scontro al vertice del nostro girone”.

“Dal punto di vista sportivo – dice Pino Fava – il nostro obiettivo è di fare bene e di essere competitivi avendo allestito una squadra secondo noi all’altezza per stare in alto. Queste prime partite ufficiali ci hanno confermato quello che pensavamo”.

“Spettatori? Da adesso in poi giochiamo tutti a porte chiuse. Al termine di questo periodo di restrizioni, dal 24 novembre se migliorerà la situazione sanitaria potrà entrare il 15% della capienza dello stadio (2.800 posti circa) che per noi significa ingresso consentito per 350 spettatori più o meno. Però sul Comunale c’era anche qualche problema di agibilità e in attesa della soluzione ci avevano autorizzato a far entrare solo 99 persone. In questo mese di porte chiuse crediamo di poter risolvere queste problematiche anche con l’aiuto dell’assessore Faraldi e tornare ad avere gli spettatori e i tifosi che ci seguono fedelmente da anni”.