Questa emergenza ha colpito in maniera decisa il nostro settore culturale e formativo. Eventi cancellati, scuole con lezioni a distanza e sviluppo della lettura digitale hanno rivoluzionato e stravolto un mondo in poco più di un mese.
Abbiamo incontrato lo scrittore ed educatore teatrale Davide Barella (il nostro servizio su di lui potete trovarlo qui) molto conosciuto nell’estremo ponente ligure e non solo per un doppio ruolo, da una parte educatore teatrale nelle scuole primarie e secondarie da più di 20 anni, dall’altra di scrittore e grande conoscitore delle opere di Emilio Salgari.
Davide come ha influito questa pandemia sulla tua vita e settore?
“Gli effetti sono stati devastanti, tutti i progetti scolastici sono stati sospesi e dovranno essere rimodulati ed è un gran peccato, perché vi erano tante iniziative letterali, sociali, di inclusione che stavamo portando avanti con entusiasmo, dal punto di vista letterario ugualmente.
Ero da poco uscito con un libro Amici Fragili sul rapporto tra De Andrè e le opere di Emilio Salgari e per presentarlo al meglio avevamo allestito una presentazione speciale tra teatro e musica, tanto lavoro chiaramente annullato vista la situazione; così come la mia partecipazione al Bookpride di Milano, che doveva essere proprio oggi, per presentare la mia prima curatela. Un evento letterario importantissimo anch’esso rimandato a data da destinarsi.”
Però tante persone hanno riscoperto la lettura in questa periodo. Cosa ne pensi?
“Penso che in questo paese si legga ancora troppo poco, sicuramente la quarantena è stata un ottimo momento per riavvicinarsi alla lettura, ma nelle case ci sono ancora troppi pochi libri e dove ce ne sono molti spesso sono solo sopra mobili. Oggi col digitale e la rete abbiamo tantissime possibilità, possiamo trovare tantissimi classici e non solo in formato gratuito sfruttiamo questa occasione.”
Le librerie sono tra le prime ad essere riaperte segno dell’importanza della cultura? Un segnale importante in un Paese che fino ad oggi ha avuto più autori che lettori.
“Vuol dire che il nutrimento dell’anima, la crescita culturale, è un’esigenza primaria ed è un bel messaggio. Speriamo che le persone non lo prendano solo come un modo per sfuggire di casa, perché in una fase di lock down ci si aggrappa un pò a tutto.
Sulla questione dei troppi autori rispetto ai lettori è un problema reale, porta ad una saturazione sul mercato, ma che dovrà essere affrontato in una fase successiva non in questo momento di crisi.”
Qualche consiglio di lettura?
Per cominciare andrei sui classici che sono tantissimi e gratuiti sul web. Poi, per quanto mi riguarda, tutti i libri sul Corsaro Nero. Per concludere con una battuta, se dovete comprare un libro prendete un Barella, vi assicuro che ce la metterò tutta per farvi divertire.
Nel video di Riviera Time l’intervista integrale a Davide Barella.