Forte calo nella raccolta del sangue nel 2020. Questa una delle conseguenze della pandemia da coronavirus che ha limitato gli spostamenti e i contatti degli italiani aumentandone, in maniera inversamente proporzionale, paure e timori.
Il segno negativo si registra in quasi tutta Italia, ma non nella nostra provincia di Imperia che ha anzi incrementato i propri numeri. Ne abbiamo parlato con il presidente Fidas provinciale, nonchè ligure, Claudio Petrucci: “Purtroppo la questione del covid-19 ha portato in alcune regioni un forte calo delle donazioni di sangue – ammette. Per questa ragione, da una decina di giorni, siamo sollecitati dal Centro Nazionale Sangue a cercare di fare il possibile per produrre di più e aiutare chi ha avuto questa contrazione.
Anche a livello ligure c’è stato un calo – prosegue Petrucci. In provincia di Imperia invece nell’anno 2020 abbiamo raggiunto la quota di quasi 12mila unità di sangue raccolte. Un numero importantissimo ottenuto nonostante l’emergenza che ci ha costretto a spese aggiuntive per il materiale di protezione e a dover rivedere le nostre sedi”.
Sulla generale attività di Fidas Imperia nel periodo pandemico il presidente aggiunge: “C’è sempre stata una sottovalutazione di quella che è l’importanza della donazione del sangue. Con la pandemia, almeno nel nostro caso, donare è diventata una delle condizioni per uscire di casa. Una scusa, in realtà motivo validissimo. In provincia di Imperia, in generale, siamo molto soddisfatti e siamo disponibili ad aumentare i nostri orari per andare incontro ai donatori e far fronte all’obbligo di ricevere soltanto su appuntamento”.
Novità importanti anche per la sede Fidas di Ventimiglia che, nel 2020, ha raggiunto le oltre 2mila unità di sangue raccolte e punta ora a ingrandire i propri spazi: “Ancora la settimana scorsa abbiamo avuto un incontro con in vertici di Arte per avere a disposizione un appartamento in disuso da anni, adiacente all’attuale sede – spiega il presidente. Qualche anno fa si facevano 500 sacche all’anno nel ventimigliese, oggi siamo passati a 2000 e questo comporta il dover avere degli spazi aggiuntivi”.
L’intervista completa a Claudio Petrucci nel videoservizio di Riviera Time.