La Liguria è la terra della mimosa: circa il 90% della classica piantina simbolo della festa della Donna è coltivato proprio nella nostra regione e la qualità del fiore ligure è riconosciuta a livello nazionale e internazionale. E già in questi giorni, a causa del caldo anomalo che ne ha anticipato la fioritura, la Liguria ha iniziato a tingersi di giallo, creando scenari mozzafiato soprattutto nel ponente, dove si concentra la maggior parte della produzione. Solo nella zona di Imperia si trovano, infatti, circa 1500 aziende che la coltivano in modo ecocompatibile sui tipici terrazzamenti e che evidenziano già la buona quantità e qualità del prodotto di quest’anno.
Ma le origini di questo fiore sono antichissime: la mimosa arriva infatti dalla Tasmania, ed è stato introdotta in Europa come pianta ornamentale a partire dal 1800 riuscendosi poi ad adattare al meglio alle zone temperate della costa ligure e diventando produzione di punta dell’economia regionale grazie al suo caratteristico fiore piumoso, dal giallo intenso e dal profumo inconfondibile. Simbolo di forza e femminilità, i trucchi per farla durare più a lungo sono quelli di toglierla dall’involucro di plastica in cui viene solitamente regalata, metterla a bagno in acqua pulita in un ambiente luminoso, e vaporizzare periodicamente acqua sui fiori.
“La Liguria è la prima regione a livello nazionale per produzione di mimosa, un fiore che nei mesi di febbraio e marzo contribuisce a creare scenari mozzafiato lungo tutta la riviera, soprattutto in quella di ponente. –affermano Gianluca Boeri Presidente Coldiretti Liguria e Bruno Rivarossa Delegato Confederale- Tuttavia, in questo momento la produzione floricola è messa a dura prova dai continui rincari energetici che influiscono sui costi di produzione e delle materie prime, dai fertilizzanti al materiale per gli imballaggi. Per questo, ora più che mai, è necessario sostenere la produzione acquistando fiori made in Liguria, visto che vantiamo anche prodotti di eccellenza tra i migliori al mondo: non solo la mimosa ma anche ginestre, ranuncoli, anemoni e molti altri. Il fatto di acquistare direttamente dai produttori locali permette di avere un prodotto sempre fresco e profumato, ben diverso dai fiori importati che arrivano in Italia già sciupati dal lungo viaggio; inoltre, il meticoloso lavoro fatto negli anni dai nostri produttori mette a disposizione un’ampia scelta tra varietà abilmente selezionate e ricercate”.