Gli esponenti di Italia Viva in Liguria sono intervenuti in merito alle parole di ieri sera del presidente ligure Giovanni Toti.
“Non passa giorno che il presidente Toti inviti tutti a non fare polemiche dopo che lui ossessivamente – e con linguaggio triviale – sbeffeggia Parlamento, Governo, opposizioni e – ieri sera – Unione europea e Banca Centrale. Addirittura se l’è presa con le aziende che hanno deciso prudenzialmente di non far lavorare nei cantieri lavoratori esposti al contagio.
Da noi ha avuto sempre piena collaborazione, a partire dai nostri consiglieri regionali Michelucci e Ferrando, che si sono sempre limitati civilmente a fare osservazioni e a dare una mano sulle cose che non hanno funzionato.
Vista l’emergenza abbiamo evitato di rispondere alle provocazioni. Il momento difficilissimo lo richiede.
Ora però il presidente faccia altrettanto, evitando di trasformare un’emergenza così grave in uno strumento di perenne campagna elettorale.
Se chiede collaborazione e smette di polemizzare avrà collaborazione come sempre ha avuto sinora.
Diamo quindi il nostro contributo alla discussione e alle scelte che Regione Liguria deve compiere:
– Tutte le regioni più strutturate si stanno muovendo in queste ore per aumentare i tamponi. Il Veneto da subito, a seguire altre ragioni e ora Emilia e Toscana. Ieri invece in un post articolato il presidente dice che non servono. Gli chiediamo di rivedere tale scelta, peraltro non in linea con le indicazioni della OMS.
– Le mascherine sono poche ed è prioritario che vengano usate da chi è più esposto. Ma siccome è ormai conclamato il fatto che c’è una elevata presenza di asintomatici, chi ce le ha le usi, se non altro come corretta profilassi quando deve uscire per fare la spesa o altro. Ieri il Presidente invece ne ha minimizzato la funzione.
– Come ribadito ieri dal Consigliere Ferrando, tanti cittadini a casa con sintomi potenzialmente gravi sono sostanzialmente abbandonati senza visite ma solo con contatti telefonici. Si intervenga anche per evitare che si intasino ulteriormente le strutture di emergenza.
– In altre regioni ci sono stati interventi economici molto significativi ad integrazione e potenziamento delle corpose misure del governo su lavoro, imprese, servizi sociali gestiti dai comuni e via dicendo. Qui si è fatto sinora molto molto poco.
Concludiamo ringraziando tutti i lavoratori, a partire ovviamente dal personale sanitario, da quello che garantisce servizi di pubblica utilità, e anche da quello delle aziende private che tengono in piedi il sistema produttivo del Paese, così provato”.